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Uno strano animale sta colpendo i mari italiani e può rappresentare un pericolo per i bagnanti: ecco dove è scattato l’allarme

Con il caldo e il cambiamento climatico, anche in Italia sono arrivate delle nuove creature marine. In alcuni mari italiani alcuni bagnanti sono stati colpiti dal vermocane o verme di fuoco. Queste creature, quando disturbate, possono provocare fastidiose irritazioni grazie a piccoli aghi ad uncino che inoculano nelle loro vittime.

Dopo i ricci di mare, le tracine, e le meduse, con il caldo e il cambiamento climatico è arrivato anche il vermocane, il temuto animale marino che sta destando non poca preoccupazione. L’estate e la voglia di bagni al mare si accompagna al timore di imbattersi in qualche specie marina pericolosa o semplicemente fastidiosa. Proprio il vermocane sembra allarmare maggiormente, perché la sua presenza è notevolmente aumentata anche e soprattutto nei mari italiani del sud.

Ma non solo. Anche più su, nelle Marche, il vermocane ha colpito alcuni bagnanti, trasportati d’urgenza al pronto soccorso a causa delle punture inflitte dalla creatura marina. Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, l’episodio ha suscitato un iniziale allarme, ma fortunatamente non sono stati riportati gravi danni alla salute dei pazienti. Insomma dobbiamo davvero preoccuparci dell’arrivo del vermocane nelle nostre coste?

Cos’è il vermocane e se deve davvero preoccuparci

Secondo gli esperti, i vermocani non rappresentino solitamente una minaccia grave per gli esseri umani, però le loro punture possono causare sintomi spiacevoli come nausea e vertigini, spesso persistendo per diverse ore. Quindi è bene per i bagnanti stare attenti nel caso si noti la presenza di un esemplare. Conosciuti anche come vermi cane o vermi di fuoco, queste creature appartengono alla famiglia dei Policheti e sono originari delle calde acque tropicali dell’Oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo.

Inoltre il verme di fuoco può causare danni ai pescatori, perché tende a nutrirsi di carogne e può essere attirato dalle reti da pesca. Se si cerca di toglierlo a mani nude – secondo i biologi – può procurare qualche problema, oltre al fatto che può rovinare il pescato mangiandolo.