C’è un utensile della cucina che in tanti si scordano di pulire. Fornelli, pentolame, stoviglie e cappa vengono sempre tirati a lucido, ma in cucina c’è anche altro di cui dobbiamo occuparci. No, non stiamo parlando del pavimento. E neanche del tagliere, stiamo parlando della grattugia del formaggio. La usiamo praticamente quasi tutti i giorni, ma ci scordiamo sempre di pulirla e igienizzarla. Il che è ne va a scapito della nostra salute visto che tutti quei residui di cibo che rimangono appiccicati fra i suoi dentini sono un terreno di coltura fertile per i batteri.
La grattugia, l’utensile da cucina che ci scordiamo di pulire
Non che la grattugia sia l’unico utensile della cucina che ci dimentichiamo di pulire. In realtà è in buona compagnia insieme al tagliere e alla spugna per i piatti. Ma torniamo alla nostra grattugia. Qui il problema, sia per la versione manuale che per quella elettronica, è che vi rimangono impigliati residui di formaggio.
Questi residui, col passare del tempo, non solo causano lo sviluppo di cattivi odori (cattivi odori che poi finiscono inevitabilmente col trasferirsi sul formaggio che grattugiamo e, dunque, nei nostri piatti), ma anche proliferazioni batteriche pericolose per la nostra salute.
Questo per dire che è importante pulire regolarmente la grattugia. Ma come farlo? Ammettiamo che rimuovere tutti i residui di formaggio non è affatto facile. Questo a meno di non usare un rapido trucchetto. Tutto quello che dovrete fare per semplificarvi la vita e non perdere troppo tempo è mettere la grattugia in freezer per 15-20 minuti.
In questo modo i residui di formaggio presenti su di essa si congeleranno. Ora non vi rimane che passare la grattugia nel lavandino, sotto l’acqua bollente ed ecco che come per magia i residui di formaggio congelati andranno via.
Per ottenere un’igienizzazione ancora più profonda, però, è bene ricordarsi almeno una volta a settimana di passare la grattugia con una soluzione di acqua calda, aceto di vino bianco e bicarbonato di sodio, risciacquando poi bene il tutto.