I surgelati piacciono sempre di più ai consumatori, soprattutto in questi tempi di crisi. Non solo, infatti, si sono confermati essere un’ottima alternativa contro gli sprechi alimentari, ma pare che siano anche sempre più sostenibili. Nel corso degli ultimi tre anni, infatti, sono riusciti a ridurre il loro impatto ambientale del 10% per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica, del 4% nell’uso di acqua e del 2% nell’uso di corrente elettrica.
I dati derivano da un report realizzato dall’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati e da Perfect Food, società di consulenza che è specializzata nel settore della sostenibilità in ambito food. Secondo il Report Ambientale da loro realizzato, dal 2019 al 2021 il settore ha diminuito del 10% la CO2 prodotta (per un totale di 31.400 tonnellate), del 4% l’uso di acqua e del 2% l’uso sia di energia elettrica che termica.
La particolarità è che la riduzione delle emissioni non è avvenuta tramite lo sfruttamento di piani di carbon offset (avevamo spiegato qui cosa si intenda: in pratica si tratta di un procedimento tramite il quale un’azienda che non riesce a diminuire la sua produzione di gas serra e CO2, acquista crediti di carbonio investendo in altri progetti di salvaguardia dell’ambiente per compensare le proprie emissioni).
Le aziende di questo settore, infatti, si sono impegnate a ridurre all’origine questi dati:
- hanno cercato di rendere più efficienti i processi e l’uso di tecnologie innovative nell’ottica di diminuire i consumi per tonnellata di prodotto
- hanno ridotto l’impatto ambientale investendo in tecnologie per prodursi da sé l’energia necessaria alla lavorazione, agendo anche nella direzione di sfruttare fonti rinnovabili
Si parla di un settore che produce annualmente 314mila tonnellate di CO2 equivalente l’anno e che consuma annualmente 476mila MWh di energia elettrica e 474mila MWh di energia termica. Tutta questa energia viene utilizzata per:
- processo di surgelazione: 40-50%
- produrre i surgelati: 30-40%
- stoccaggio: 20-30%
Per quanto riguarda l’acqua, ogni anno il settore consuma 7.100.000 mq. Per ridurre il suo utilizzo, si è cercato di fare maggiormente attenzione al prelievo e al suo riutilizzo.
Il fatto che i surgelati siano sempre più sostenibili dipende anche dal fatto che sono considerati ottimi prodotti contro gli sprechi alimentari. Per esempio, ci sono prodotti che sono perfettamente edibili e salubri, ma che sono imperfetti esteriormente. Non vendibili al dettaglio, possono comunque essere riutilizzati per preparare prodotti da surgelare come le patate fritte.
Inoltre il fatto che le singole parti della confezione siano surgelate singolarmente fa sì che si possa scongelare solo la parte necessaria. Senza necessità di scongelare tutta la porzione che poi, se in eccesso, potrebbe essere buttata via. Inoltre i surgelati sono considerati alimenti anti-spreco in quanto hanno una lunga durata di conservazione. Non hanno quasi scarti in quanto già pronti per essere cucinati e consumati e non necessitano di ulteriore acqua di lavaggio.
E questo solo per quanto riguarda la cucina di casa. Le stesse cose valgono anche nel settore della ristorazione. Tuttavia, ad onor del vero, visti i rincari energetici del momento, molti ristoranti hanno deciso di spegnere i congelatori e preparare solo piatti con ingredienti acquistati in giornata, in modo da cercare di ridurre un po’ la bolletta elettrica.