Differenziare i rifiuti è molto importante per il benessere dell’ambiente. Ci sono alcuni rifiuti però che non sono facilmente classificabili. La carta stagnola ad esempio, dove va buttata? Ve lo spieghiamo noi. Non è dove pensi.
Il vantaggio maggiore del fare la raccolta differenziata è salvaguardare l’ambiente. C’è meno inquinamento, dato che i rifiuti non sono stoccati nelle discariche: più si ricicla, meno danneggiamo l’ambiente. Riutilizzando le materie prime, risparmiamo le risorse naturali e, al contempo, generiamo nuovo valore da ciò che abbiamo già utilizzato. Inoltre dato che le aziende devono produrre meno materia prima, avremo minor utilizzo di energia e quindi meno emissioni inquinanti. Insomma differenziare i rifiuti è molto importante.
Ormai lo abbiamo imparato: le bottiglie di plastica vanno schiacciate sul lato lungo e differenziate nel relativo raccoglitore, il cartone della pizza se è troppo sporco non può andare nella carta e la ceramica decisamente non va nel vetro. Ci sono però dei materiali più difficile da differenziare. La carta stagnola ad esempio – anche quando è sporca – dove va buttata?
Ecco come differenziare nel modo giusto la carta stagnola o i fogli di alluminio
Per chi non lo sapesse, il nome carta stagnola deriva da una vecchia tecnica di produzione. Un tempo, infatti, questo materiale era realizzato con lo stagno, lamellato finemente fino a renderlo sottile come un normale foglio di carta. Questo metodo, ormai obsoleto in realtà, è stato poi sostituito dalla produzione con alluminio che è più economico, leggero e, soprattutto, riciclabile. Essendo composta da alluminio, va smaltita con i metalli, come le lattine, perché è riciclabile al 100%. Tuttavia, le regole di smaltimento possono variare da un Comune all’altro.
Nel caso in cui si debba buttare la carta stagnola sporca invece, le cose cambiano del tutto: se è contaminata da residui di cibo, come olio o grasso che non possono essere rimossi, non è più riciclabile e va gettata nell’indifferenziata.