12 indagati per l’inchiesta che vede protagonista un prodotto Coop! Olio Fior fiore Coop, spacciato per olio extra vergine d’oliva.
Come riportato in un articolo di Fanpage, si chiude l’inchiesta per frode alimentare che vede coinvolti 2 quadri della Coop e diversi fornitori.
L’olio extravergine di oliva è fatto con un solo ingrediente, le olive. Questo è il prodotto per il quale i consumatori esigono maggior chiarezza e trasparenza, riguardo la provenienza, l’origine delle materie prime, i controlli svolti, le sofisticazioni e le frodi. L’olio extravergine d’oliva è uno dei più contraffatti.
L’olio extravergine di oliva coop, venduto come extravergine di origine controllata, veniva in realtà miscelato con oli di origine non tracciabile. Iscritti nel registro della procura, alcuni responsabili della direzione commerciale dei supermercati e dirigenti di agenzie che provvedevano all’acquisto del prodotto sfuso, e partecipavano alla sua commercializzazione.
12 indagati per l’inchiesta del 2019 sull’olio extravergine d’oliva Coop
Il consumatore finale è stato tratto in inganno, pensando di acquistare un prodotto di qualità, controllato, e non sofisticato.
Secondo quanto emerso in un’indagine iniziata nel 2019. Il responsabile della gestione qualità Fimoliva Global service Spa, non avrebbe inserito il percorso fiscale dell’olio extravergine d’oliva sfuso, impedendone la tracciabilità. Secondo il Pm, il responsabile della qualità della Montalbano Agricola Alimentare, partecipava alla commercializzazione, imbottigliamento e vendita, fornendo dati falsi alla Coop Italia Società Cooperativa.Per il trasporto indagato Cataldo Pagliarulo, autotrasportatore, che si adoperava a correggere la tracciabilità della partita dell’olio.
Avvisata delle conclusioni investigative del 2019 la Società Coop, che avrebbe tratto dalla condotta dei predetti soggetti un ingiusto profitto dal ricavo delle vendite.
La Coop fa sapere la sua estraneità ai fatti sopra citati, e ci tiene a precisare che la vicenda interessava soltanto l’olio Bosana, commercializzato nel 2018, e che la vicenda non coinvolge l’intera filiera, come si potrebbe desumere dal titolo riportato dal Corriere della Sera. Solo l’istruttoria potrà confermare o disdire quanto dichiarato dalla Coop.