Un recente studio ha rivelato che gli additivi chimici presenti negli pneumatici delle automobili, potrebbero finire nelle verdure a foglia verde, come insalata o spinaci, sollevando preoccupazioni riguardo alla sicurezza alimentare e alla salute pubblica.
Lattuga, bieta, spinaci, sono le verdure a foglia verde che mangiamo spessissimo. Questo perché oltre a essere ricche di vitamine e sali minerali, hanno numerosi effetti benefici. Quello che non sapevamo è che potrebbero essere contaminate dalle sostanze chimiche presenti sugli pneumatici delle auto.
Sembra assurdo, ma ci sono degli studi che lo dimostrano. La ricerca, condotta dai ricercatori del Centro di microbiologia e scienza dei sistemi ambientali dell’Università di Vienna e dell’Università ebraica di Gerusalemme, è stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Environmental Science. Questa scoperta recente sta sollevando molti dubbi e anche un pò di preoccupazioni per la sicurezza alimentare e la nostra salute. Ora quello che in tanti ci stiamo chiedendo è: come fanno le polveri degli pneumatici a finire sui nostri piatti? Ecco la risposta.
In che modo le sostanze inquinanti degli pneumatici contaminerebbero le verdure in foglia
Gli scienziati hanno analizzato campioni di verdure provenienti dalla Svizzera e da Israele, dimostrando che gli additivi chimici degli pneumatici possono essere trasportati nelle colture attraverso la deposizione atmosferica, l’irrigazione con acque reflue trattate e l’uso di fanghi di depurazione come fertilizzante. Lo studio avrebbe scoperto inoltre che gli additivi degli pneumatici vengono rilasciati nell’ambiente e possono essere trasportati attraverso le precipitazioni, contaminando così le colture agricole.
Gli pneumatici delle auto contengono una miscela di sostanze chimiche progettate per migliorarne la durabilità e le prestazioni, tra cui circa il 5-15% sono additivi chimici che possono finire nel nostro cibo. Questi composti possono essere assorbiti dalle piante e, di conseguenza, raggiungere anche l’uomo.
Bisogna dire che le concentrazioni di additivi trovate nelle verdure erano basse. Tuttavia preoccupa la presenza di questi composti negli alimenti. Infine gli scienziati hanno iniziato a esplorare la possibilità che questi composti possano essere assorbiti dalle piante nel 2023, ma è fondamentale determinare se questa contaminazione avviene solo in laboratorio o anche sul campo.