Esistono oggetti di collezione di dimensioni ridotte che possono sorprendere per il loro valore, talvolta equiparabile a quello di un appartamento. Questi oggetti non sono sempre conosciuti al grande pubblico, ma per i veri appassionati possono rivelarsi delle vere e proprie fonti di guadagno. Alcuni di essi possono raggiungere cifre impressionanti, trasformando la passione in un’attività economica significativa.

Un esempio emblematico è rappresentato dalle monete antiche, un campo di studio noto come numismatica. Questa disciplina ha permesso di determinare il valore e le caratteristiche storiche delle monete attraverso un’analisi approfondita. Una delle monete più discusse è quella emessa durante il regno di Vittorio Emanuele III, che mostrò un particolare interesse per le monete create con specifici intenti numismatici. In particolare, si parla dell’aureo da 20 lire del 1908, noto come Aquila sabauda, che è considerato un ‘moneta campione’ dai cataloghi di riferimento. Tuttavia, la sua quotazione non è stata specificata, nemmeno in forma indicativa. Si sa che sono stati realizzati solo tre esemplari contrassegnati da un invio autografo del re numismatico, mentre altre fonti suggeriscono che potrebbero essercene quattro. Uno di questi esemplari è stato collocato nel 1908 nella prima pietra della Zecca di via Principe Umberto a Roma.
Un tesoro numismatico dal valore inestimabile
Fino ad oggi, questa moneta ha partecipato a sole tre aste. La prima risale al 1922, la seconda al 1954, mentre la terza si è tenuta recentemente, il 18 marzo. Durante quest’ultima occasione, la casa d’aste Aurora di San Marino ha stimato il suo valore minimo in 150 mila euro. Accanto a questo esemplare, vi sono altre monete di pregio, come quelle create dal noto incisore Filippo Speranza. Una delle monete più rare, con un contorno a rigatura fitta, è attualmente offerta a 2.500 euro. Inoltre, altre monete storiche, come la 100 lire coniata nel 1872 per ordine di Vittorio Emanuele II, sono state realizzate in un numero limitato di 661 esemplari e hanno un prezzo base d’asta di 17 mila euro.

La collezione non si limita alle monete italiane, ma include anche esemplari stranieri. Tra questi spicca il 5 rubli d’oro emesso dallo zar Alessandro II, con un valore di 19.500 euro. Anche il 20 dollari statunitensi del 1882, realizzato in oro, presenta un prezzo di partenza di almeno 12.500 euro. Tuttavia, l’oggetto più affascinante rimane senza dubbio la moneta misteriosa di Vittorio Emanuele III, un vero e proprio tesoro per i collezionisti e gli appassionati di numismatica.