Le scarpe biodegradabili sono state create con l’obiettivo finale di ridurre l’utilizzo di plastica. Si tratta di scarpe che possono degradarsi facilmente nell’ambiente circostante, nel terreno e nell’oceano.
Qual è il materiale utilizzato per la formazione delle scarpe biodegradabili?
A San Diego, all’università della California, un gruppo di ricercatori ha scoperto che dalle alghe è possibile ricavare una nuova tipologia di plastica, che si smaltisce molto velocemente, in particolare impiega circa 3 mesi per “sciogliersi” in mare. Con esse hanno creato un nuovo brand di calzature ecologiche, chiamate le Blueview. Il materiale che si ricava dalle alghe sono le schiume di poliuretano.
Il professore di biologia molecolare, Stephen Mayfield, a capo di questo studio, pubblica sul sito dell’ateneo:
“Il petrolio viene dalle alghe; è solo olio di alghe fossili e la plastica deriva dal petrolio. Allora perché non produrre la plastica direttamente dall’olio di alga?”
Successivamente in associazione con i ricercatori dello Scripps Institution of Oceanography si effettuano ulteriori analisi per dimostrare la biodegradabilità delle scarpe ecologiche. Quindi si sottopongono queste scarpe all’azione delle onde del mare, valutando come cambia il loro aspetto nel tempo utilizzando tecniche come la spettroscopia a infrarossi e la microscopia elettronica a scansione. Da questo studio emerge che i batteri e i funghi presenti nel mare impiegavano solo un mese a degradare questo materiale. La rivista Science of the Total Environment ha pubblicato questo studio. Inoltre si è visto che le schiume di poliuretano rappresentano un ottimo elemento nutritivo per i microrganismi marini.
Schiume di poliuretano: nuovi impieghi
Sempre di più si sta cercando di utilizzare questo nuovo tipo di materiale in modo da ridurre l’inquinamento ambientale. Infatti, nelle Blueview, la suola è costituita da schiume di poliuretano. A tal proposito può essere utilizzato anche per la produzione delle infradito. Le schiume di poliuretano sembrano essere comunque molto resistenti nonostante siano costituite da vegetali.
L’auspicio è che nel futuro questo materiale sia sempre più utilizzato e che possa andare a sostituire completamente l’utilizzo della plastica.