Nei mari italiani dal 1998 è assolutamente vietato raccogliere i datteri di mare. Ma qual’è il motivo di questa restrizione? Andiamo a scoprirlo insieme.
I datteri di mare sono molluschi bivalve caratterizzati dalla forma a conchiglia che è composta da due valve, o gusci, che si aprono e si chiudono grazie ai muscoli adiacenti. La forma della conchiglia può variare leggermente tra le diverse specie, ma generalmente sono di forma ovale o allungata.
Questi molluschi sono noti per le loro proprietà alimentari e la loro carne è considerata una prelibatezza e viene utilizzata in molti piatti tradizionali come zuppe di pesce, pasta o fritture. Ma purtroppo non è possibile mangiarli nei ristoranti o comperarli nelle perscherie.
Perchè la pesca dei datteri di mare è illegale
Il motivo è semplice, nel mar Mediterraneo la loro pesca è illegale. Questa restrizione ha motivazioni molto serie. Partiamo dicendo che nella fase di larva, cioè quando sono piccolini, sguazzano liberi nel mare. Ma quando diventano adulti si fermano e si attaccano alle rocce attraverso una barbetta che loro stessi producono.
Pescarli significherebbe strapparli dalle rocce. Questo comporta che vengano utilizzati martelli, picconi o addirittura delle piccole scariche esplosive per staccarli senza danneggiarli. In questo modo però, si creano gravi danni all’ecosistema marino.
I datteri di mare svolgono un ruolo vitale negli ecosistemi marini. Questi molluschi filtrano costantemente l’acqua marina per nutrirsi di plankton e altri piccoli organismi. Questo processo aiuta a mantenere l’equilibrio ecologico degli habitat marini e contribuisce a mantenerli puliti.
Inoltre, svolgono un’importante funzione nella protezione delle coste. Le loro conchiglie si accumulano negli estuari e formano barriere naturali che possono aiutare a proteggere le terre emerse dall’erosione costiera. Inoltre, la loro presenza può favorire la creazione di habitat per altre specie marine, come pesci e invertebrati.
Ad oggi purtroppo, ancora si verificano sequestri da parte delle forze dell’ordine, di datteri di mare pescati illegalmente.