La plastica negli Oceani è diventato un serio problema ambientale negli ultimi decenni, con milioni di tonnellate di rifiuti che finiscono nei nostri Oceani ogni anno. Questo ha causato un impatto negativo sulla vita marina, sull’ecosistema oceanico e sulla salute umana.
La plastica è un materiale altamente resistente che può persistere nell’ambiente per centinaia di anni e quando finisce nell’Oceano può causare molti problemi. Ad esempio gli animali marini possono ingerire questo materiale, confondendolo con il cibo e ciò può causare vari problemi digestivi e talvolta la morte.
Inoltre può danneggiare gli ecosistemi oceanici, poiché la luce del sole non può penetrare attraverso i detriti di plastica e raggiungere le piante e gli organismi sottostanti, causando così la morte di questi ultimi.
Come il sole influenza la scomparsa della plastica
Alcuni studi ci aiutano a comprendere che fine fa la plastica quando diventa invisibile, sparendo quasi dagli Oceani e cosa contribuisce a far in modo che questo accada.
Un fattore che influenza l’impatto negativo della plastica negli oceani ed è il sole. Quando la plastica entra in contatto con la luce del sole, può subire un processo di degradazione noto come fotodegradazione.
Questo processo comporta la scomposizione della plastica in particelle più piccole, note come microplastiche. Le microplastiche sono particelle inferiori a 5 mm di diametro e possono essere ingerite dai piccoli organismi marini, creando problemi a livello di catena alimentare.
Inoltre le microplastiche possono assorbire sostanze chimiche presenti nell’ambiente, come i composti organici persistenti e queste sostanze chimiche possono entrare nella catena alimentare. Questo può causare problemi di salute sia per gli animali marini che per gli esseri umani che si nutrono di pesce e altri prodotti di mare.
Queste particelle di plastica inoltre, possono ridurre la capacità degli oceani di assorbire il diossido di carbonio, che è un gas serra responsabile del riscaldamento globale. L’oceano è il principale assorbitore di CO2 nell’atmosfera, ma la microplastiche possono interferire in questo processo, causandone un aumento.