Fra le piante ricche di vitamina C, assai utile in questo periodo di influenza stagionale, abbiamo anche la rosa canina. Che non solo produce un fiore e delle bacche molto belle da vedersi, ma che è anche una pianta officinale dai numerosi benefici, soprattutto per quanto riguarda il sistema immunitario. Inoltre è anche nota nell’immaginario collettivo in quanto un’antica credenza narrava che porre un rametto di rosa canina sulla bara di un vampiro impedisse al non-morto di uscirne.
Rosa canina: utile per la salute, buona e bella
La rosa canina (il cui nome scientifico è sempre Rosa canina) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee, quella di cui fanno parte, oltre che le rose propriamente dette, anche ciliegi, pesci, meli… È una rosa spontanea abbastanza comune in Italia, soprattutto in boschi e siepi. Nota anche come rosa selvatica o rosa di macchia, è una pianta che fiorisce in primavera.
I petali sono, per l’appunto, di colore rosa chiaro sfumato, mentre i frutti o bacche (a dire il vero sono falsi frutti: derivano dal ricettacolo fiorale modificato e al loro interno contengono gli acheni, i frutti veri e propri, ciascuno dei quali contiene un seme) sono rossi intensi e maturano in autunno.
Sono proprio le bacche a garantire la maggior parte degli effetti benefici della rosa canina. In realtà le bacche sono edibili, ma hanno un sapore molto aspro, per cui fresche normalmente non si mangiano.
Ricca di vitamina A, C, E e K (contiene più vitamina C delle arance), di polifenoli, flavonoidi, carotenoidi, pectine e tannini, nella medicina tradizionale, è usata solitamente per curare:
- disturbi delle vie aeree superiori (fra cui anche l’influenza)
- deficit del sistema immunitario
- dolori articolari
- carenza di vitamine
- allergie
- disturbi cutanei come arrossamenti ed eritemi
I frutti essiccati solitamente sono usati in erboristeria per preparare infusi e decotti. È anche usata nell’industria cosmetica. Inoltre ha anche proprietà:
- astringenti a livello intestinale
- antidiarroiche
- antinfiammatorie
- vasoprotettrici
Non sottovalutare, poi, anche il sapore: i frutti sono usati sia per preparare confetture che la marmellata vartanush che il liquore gratacul (lo so, un nome che evoca qualcos’altro, ma si tratta del nome dialettale dato alla pianta nel nord Italia). Inoltre i suoi fiori sono particolarmente apprezzati dalle api, animali che, in determinate condizioni, possono produrre elettricità.