Molte persone amano mangiare broccoli, cavoli, cavolfiori o fiori di zucca. Inoltre moltissimi tè, infusi o tisane sono tutte a base di fiori essiccati e macinati. Tutti questi non sono altro che veri e propri fiori che si mangiano. Questi ortaggi sono molto comuni, soprattutto in Italia, e vengono spesso utilizzati nelle ricette culinarie. Tuttavia non tutti sanno dell’esistenza di altre specie di fiori commestibili, le quali sono più rare da vedere nella nostra cucina. In quest’articolo vi consiglieremo alcune di queste piante, in modo tale da preparare dei pasti alternativi.
Quali sono i fiori che si mangiano?
L’uso dei fiori nella tradizione culinaria risale fin dai tempi dell’antica Cina. Ma anche i Romani crearono ricette saporite a base di fiori, mentre nell’Inghilterra Vittoriana una delle specialità della tradizione culinaria erano le rose.
Esistono fiori dal sapore dolce come il gelsomino, la camomilla o il finocchio, spesso utilizzati per creare tè ed infusi, ma ottimi anche per condire torte o muffin. Poi ci sono fiori che hanno un sapore più amarognolo come la cicoria ed il dente di leone. Altre inflorescenze invece sono caratterizzate da un sapore pungente, e stiamo parlando del ravanello, della rucola o della calendula. Infine invece esistono in natura fiori che si adattano bene a pasti salati come i fiori di zucca, che in Italia sono spesso mangiati fritti oppure ripieni.
Fiori potenzialmente tossici
Se decidete di cogliere o coltivare direttamente voi stessi dei fiori da mangiare, dovrete fare molta attenzione al tipo di pianta che state curando o trattando. I fiori sono altamente allergeni, infatti molte persone soffrono di allergie al polline o ad altre sostanze contenute in alcuni vegetali. Alcuni di questi sono molto velenosi come l’oleandro che causa bradicardia e febbre. Oppure ancora abbiamo l’ortensia che contiene delle concentrazioni di cianuro, tossico per l’uomo. Infine abbiamo il rododentro e le alzalee che causano nausea, vomito e disturbi respiratori.