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Rischio sismico, come prevenire i terremoti

Sale il rischio sismico in Italia: la soluzione è quella di prevenire e c’è un modo per farlo

Ormai l’Italia, come purtroppo abbiamo potuto constatare già in passato, è un paese ad elevato rischio sismico. I grandi terremoti del passato più o meno recente che hanno colpito il Bel Paese, hanno causato gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati, nonché hanno provocato migliaia di morti e milioni di sfollati. Le conseguenze disastrose delle scosse sismiche hanno fatto sì che l’Italia abbia speso miliardi di euro per ricostruire le varie città e le varie strutture rase al suolo. Per tale motivo, secondo gli studiosi, bisogna assolutamente intervenire a tal proposito a livello politico, obbligando il settore edile a garantire adeguati livelli di sicurezza.

Rischio sismico, come prevenire i terremoti

La proposta per prevenire il rischio sismico

Alessandro Martelli, esperto di rischi sismici nonché direttore di Enea, ha lanciato una petizione su change.org nella quale propone di introdurre politiche di prevenzione contro il rischio di forti terremoti. L’esperto afferma che il rischio che terremoti di questo calibro possano ripetersi in Italia è molto elevato. Egli propone quindi di introdurre delle leggi che obblighino di garantire alti livelli di sicurezza delle infrastrutture. In primis vanno tutelati e messi in sicurezza scuole ed ospedali. Questo perché sono luoghi di fondamentale importanza e molto probabilmente affollati durante le scosse, continua la proposta del dottor Martelli. Dopo di che si potrà passare alla messa in sicurezza degli altri edifici pubblici e, solo infine, quelli residenziali.

Rischio sismico, come prevenire i terremoti

Oltre ad una politica di prevenzione contro il rischio sismico, il testo del dottor Martelli propone anche di imporre regolari e frequenti controlli di vulnerabilità degli edifici. Infatti nella proposta si impongono dei test da sottoporre alle infrastrutture per valutare il grado di sicurezza. Qualora la struttura non superasse il test bisognerebbe intervenire per adeguare l’edificio al livello minimo di sicurezza nazionale.

Infine Martelli conclude dicendo che la spesa nazionale che ne deriverebbe da tali manovre sarebbe molto inferiore rispetto a quanto spenderebbe il Paese per ricostruire gli edifici danneggiati.