Quando si va al mare, soprattutto se si ama nuotare, è bene imparare a riconoscere anche le correnti di risacca. Questo perché se ci si finisce dentro, anche se si è provetti nuotatori, si mette a rischio la propria incolumità. Perchè anche al mare ci sono pericoli a cui prestare attenzione che vanno al di là delle solite meduse, ricci, tracine, scottature solari, insolazioni e colpi di calore.
Cosa sono e come si riconoscono le correnti di risacca?
Con il termine di corrente di risacca si intende una corrente stretta, simile a un canale che si sviluppa vicino alle spiagge e ai moli, proprio vicino alla riva. La particolarità di questa corrente è che inizia dalla costa e viaggia verso il mare aperto o perpendicolarmente o facendo un angolo acuto rispetto alla riva.
Questo vuol dire che la corrente di risacca si muove nella direzione opposta alle correnti normali. Lunga di solito al massimo 25-30 metri, la riconosci perché sembra un tratto di mare stranamente piatto, stretto e che parte dalla riva per andare verso il largo. Attorno ci sono le onde, ma in quel punto le onde sembrano quasi interrompersi.
Il problema è che l’incauto bagnante che si trova a nuotare in una corrente di risacca o che sta beatamente sonnecchiando sul suo gommone, ecco che viene velocemente trascinato dalla corrente di risacca verso il mare aperto.
È importante, dunque, evitare quelle piccole zone di mare in cui le onde sembrano stranamente piatte o comunque meno mosse rispetto all’acqua circostante. Lì c’è probabilmente una corrente di risacca che crea un risucchio verso il mare aperto.
Nel caso, poi, uno fosse finito per errore in una corrente di risacca, per uscirne devi:
- non agitarti
- cercare di rimanere a galla
- non nuotare controcorrente perché non servirebbe (ti stancheresti solo di più e la forza della corrente è comunque maggiore della tua), ma nuotare parallelamente alla corrente di risacca, avvicinandoti sempre di più ai lati della corrente, fino ad allontanarsi da essa