Quando si parla di riscaldamento globale e di emissioni di gas serra, con riferimento agli alimenti responsabili di tali emissioni, si cita sempre la carne. Ma in realtà ci sono anche altri cibi che producono parecchie emissioni. A dimostrazione del fatto che non c’è un’unica causa al surriscaldamento del globo, ma che si tratta di più fattori che stanno concorrendo ad aumentare la temperatura media della Terra.
Quali alimenti contribuiscono al riscaldamento globale?
Lo studio pubblicato su Nature Climate Change ha sottolineato che la carne è al primo posto per produzione di emissioni. Ma questa non è certo una novità, lo si sapeva già. Quello che è inaspettato è che anche altri alimenti concorrono al riscaldamento globale. Al secondo posto, infatti, si piazza il riso, mentre al terzo i latticini.
Più nel dettaglio, la carne contribuisce al surriscaldamento globale per il 33%, il riso per il 23% e infine i latticini per il 19%. Questo il quadro totale:
- carne bovina: 33%
- riso: 23%
- latticini: 19%
- carne non bovina: 9%
- ortaggi: 3%
- grano: 3%
- pesce: 3%
- oli: 2%
- altri alimenti: 2%
- bevande: 1%
- uova: 1%
- frutta: 1%
Il problema è che se si continuerà così, entro la fine del secolo la temperatura media mondiale salirebbe di altri 0,7°C, oltre al grado già aumentato. Lo studio ha anche sottolineato che, entro il 20230, il metano arriverà al 75% della quota di surriscaldamento globale causato dal cibo.
Ma come risolvere il problema? Nessuno lo sa: qualcosa dovremo pur mangiare. Lo studio sostiene che bisogna mangiare meno carne, ma questo da solo non basta. Bisognerebbe anche ridurre le emissioni di gas serra provenienti da allevamenti e dal letame, mentre bisognerebbe implementare le energie rinnovabili anche nel settore alimentare. Solo che non è facile, visto anche il periodo di crisi economica.
E visto anche che siamo continuamente bombardati da pubblicità di cibi poco sostenibili come le patatine fritte, la pizza, gli hamburger e la Coca Cola.