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alga Gonyaulax fragilis

Questa strana sostanza sta ricoprendo i mari di tutta l’Italia: vi svelo di cosa si tratta ed il perché si sta formando

Se siete già stati in vacanza in Italia, lungo i litorali dell’Adriatico, avrete notato che alcuni giorni il mare era ricoperto da una sostanza filamentosa e appiccicosa. Questa sostanza, conosciuta anche come neve di mare, non è altro che mucillagine.

alga Gonyaulax fragilis

Questo fenomeno ha radici storiche che risalgono al XVIII secolo,ma è stato studiato soltanto a partire dagli anni 80. Al centro di questa problematica si trova l’alga Gonyaulax fragilis, che contribuisce all’accumulo di sostanze organiche in mare, creando le condizioni favorevoli alla formazione di questo fenomeno che avete avuto modo di notare.

Cos’è la mucillagine e quali conseguenze comporta

Anche se la mucillagine non è nociva per la salute dell’uomo ha conseguenze sia ambientali che economiche. Quello che ha contribuito ad aumentare la vastità di questo fenomeno durante questa stagione estiva è stato l’innalzamento delle temperature e la mancanza di mareggiate.

Dal punto di vista ambientale,come dicevamo, questi accumuli possono ridurre l’ossigeno nell’acqua, creando zone letali per molte specie marine, tra cui molluschi come cozze, spugne e vongole. Inoltre la quantità di mucillagine presente nelle acque può anche ostacolare le attività di pesca, in quanto incagliandosi nelle reti, complica le operazioni di pesca e mette a rischio l’economia di interi settori.

mare

Anche il turismo risente di questo fenomeno. La mucillagine spiaggiandosi sulla costa crea un ambiente poco invitante e gradevole per molte persone, sopratutto per le famiglie con figli piccolini. Anche se come anticipato la mucillagine non è un pericolo per la salute, le aggregazioni filmentose possono accumulare sostanze chimiche tossiche e offrire ai batteri l’habitat ideale per proliferare. Inoltre, questa sostanza seccandosi per via dei raggi solari, può causare irritazioni simili a quelle prodotte dalle meduse.

È importante quindi monitorare e sopratutto continuare a studiare questo fenomeno, per poter trovare delle soluzioni per sapere come tenere sotto controllo la sua evoluzione e adottare strategie adatte per arginarlo.