Un’alga marina altamente infestante che arriva direttamente dall’Oceano Pacifico, si sta diffondendo anche in Italia. In particolare l’alga è stata trovata in Sicilia, nel golfo di Palermo. Se nel Pacifico questa specie non desta particolare preoccupazione, nel mar Mediterraneo il discorso potrebbe essere diverso.
Allarme alga infestante nel mar Mediterraneo. Gli esperti sono sempre più preoccupati per i danni che potrebbe creare all’ecosistema marino, non solo però. Il suo nome scientifico è Rugulopteryx Okamurae, e arriva direttamente dall’Oceano Pacifico. E’ una specie diffusa, in particolare, in Asia. Si è, poi, spostata sulle coste della Spagna e della Francia, ma da qualche tempo ha invaso le acque del golfo di Palermo. Bisogna dire che se nel Pacifico questo tipo di alga non sembra creare particolari problemi perché riesce ad adattarsi bene all’ecosistema, il discorso è diverso per il mar Mediterraneo.
La questione principale che preoccupa gli esperti è, che, quest’alga è in grado di distruggere le altre specie. Ma i danni che potrebbe creare non sono solo ambientali, potrebbe essere un problema anche per il turismo. Sembra poi che l’alga non voglia fermarsi solo alle coste palermitane, dove è stata attualmente trovata.
Perché questo tipo di alga preoccupa gli esperti
La caratteristica di questa alga è che si diffonde nelle acque a partire dalla superficie fino a 50 metri di profondità e, quindi, può creare dei fastidi ai turisti che si immergono in quelle acque. Quando la sua presenza è stata riscontrata nei mari siciliani, sembrava si trattasse di un’alga autoctona. Studiandola bene, alcuni ricercatori universitari hanno verificato che si trattava della macro alga invasiva. E’ l’unica alga che l’Unione europea ha incluso nell’elenco delle specie aliene invasive. Gli Stati membri hanno deciso infatti di richiedere un intervento immediato, per evitare i gravi effetti negativi che potrebbe avere sugli ecosistemi marini europei e poi sul turismo.
La preoccupazione della Comunità Europea è sia per i danni ai mari, ma anche per ciò che quest’alga potrebbe provocare a livello socio – economico. Potrebbe portare infatti ad una perdita di molti milioni di euro nel comparto turistico.