Il cosiddetto “mal secco” è una patologia molto diffusa in Sicilia ormai da decenni, che colpisce principalmente le piante di limoni, il cedro ed il bergamotto. Questa malattia è causata da un fungo che si insidia nella corteccia dell’albero, fino ad arrivare alle foglie ed ai frutti. Il sintomo più comune e di cui subito ci si accorge è l’ingiallimento delle foglie ed il colore del legno che diventa simile al salmone. Essa è una patologia che si diffonde principalmente durante le stagioni fredde, grazie alle crepe che si formano nei tronchi. Queste fessure sono piene di umidità e quindi risultano essere adatte ad ospitare questi fastidiosi funghi. Negli ultimi 30 anni si stima che essa abbia ridotto di circa il 40% la produzione locale di limoni, così il governo ha stanziato un fondo di circa 9 milioni di euro per combattere questa patologia.
Decorso del “mal secco”
Il decorso di questa malattia può essere rapido oppure più lento. Nel primo caso la morte della pianta arriva poco tempo dopo essere stata infettata, e questo perché vengono infestate direttamente le radici. Nel caso in cui ci sia un decorso lento invece, ad essere infettate sono state le foglie ed il tronco. In questo caso all’inizio l’albero comincerà a defogliarsi, le foglie si ingialliscono ed i rametti si seccano, ma anche qui l’esito finale sarà la morte dell’albero.
Come si cura questa patologia?
Tuttavia esistono alcuni rimedi che possono contrastare il diffondersi del “mal secco”. Bisogna estirpare le piante infette, tagliare e bruciare i rametti e le foglie infestate e proteggere il limoneto con retine durante i periodi di freddo o quando grandina. Inoltre un altro consiglio è quello di potare la pianta in tarda primavera. Infine non bisogna usare concimi a base di azoto, ma è meglio utilizzare fertilizzanti che contengono rame soprattutto fra ottobre ed aprile.