L’Anthurium è una particolare pianta che deriva dalla famiglia delle Aracee, originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America centrale e meridionale. Questa pianta richiede particolare attenzione per la sua crescita, quindi bisogna conoscerne le caratteristiche e le esigenze. Cresce nei mesi più caldi, da giugno a settembre.
I segreti per la coltura dell’Anthurium
Esistono diverse specie di questo fiore, caratterizzato da foglie lanceolate, solitamente molto grandi, ma poi cambiano a seconda delle specie e nel periodo di infiorescenza vi è questa “grande foglia”, chiamata brattea, a forma di cuore, di diversi colori che vanno dal rosso, rosa, al bianco, che si avvolge attorno ad una specie di spiga, lunga e gialla chiamata spadice.
Per poter ottenere questo bellissimo fiore, bisogna fare attenzione a diversi aspetti:
- Illuminazione: deve essere adeguata, richiede la presenza di una luce indiretta, diffusa, in modo da simulare il suo habitat naturale della foresta pluviale;
- Acqua: la quantità di acqua necessaria dipende dalla stagione, ad esempio durante l’estate si annaffia ogni 2 giorni, durante le stagioni più fredde invece, solo quando il terreno è più asciutto;
- Temperatura: quella più adeguata è tra i 21-29°C, ma bisogna evitare soprattutto che sia esposta a forti correnti d’aria ed a grandi variazioni di temperatura;
- Miscela adatta per i vasi: questa deve essere ben drenata, però troppa acqua potrebbe sopraffare le radici impedendole di assumere ossigeno;
- Umidità: porre il vaso in un contenitore dove vi sono pietre pene d’acqua e cambiarle due volte a settimana;
- Potatura: rimuovere le foglie e i fiori secchi, appassiti perché questi trattengono l’energia necessaria al resto della pianta. Utilizzare le cesoie dopo averle disinfettate;
- Vaso: il vaso deve essere adeguato alla pianta. Le radici non devono uscire dai forellini di drenaggio, né riaffiorare in superficie. In tal caso spostarla in un vaso di dimensioni maggiori;
- Fecondazione: per farle crescere più velocemente si può utilizzare un concime, magari contenente fosforo.