Monica InnauratoVi è mai capitato di partecipare ad un evento pubblico chiamato Permablitz? Con questo termine che deriva dall’unione delle parole “permacoltura” e “blitz”, si indica un evento collaborativo che mira a trasformare un pezzo di terra in un giardino sostenibile e autosufficiente in un tempo molto breve.
Solitamente si svolge in un giorno o in un fine settimana e coinvolge una comunità di persone che lavora insieme per creare un cambiamento positivo nell’ambiente in cui vive. Nato in Australia questo evento è mirato a sostenere la permacultura. Il concetto è stato fondato da Adam Grub e Dan Palmer, a Melbourne e poi è stato diffuso in tutto il mondo. Ma vediamo nello specifico in cosa consiste.
Come si svolge il Permabliz
Durante un permablitz, i partecipanti si organizzano in gruppi e seguono un piano prestabilito per realizzare le varie fasi del progetto. Si inizia con la preparazione del terreno, che può comprendere la rimozione di erbacce, la lavorazione del suolo e l’applicazione di compostaggio per migliorarne la fertilità. Successivamente si procede con la piantumazione di alberi, arbusti e piante erbacee, scelte in base alle loro caratteristiche e funzioni nel sistema di permacoltura.
In questo frangente i partecipanti imparano ad utilizzare tecniche e pratiche sostenibili, come la coltivazione senza pesticidi chimici, l’uso di sistemi di irrigazione a basso consumo d’acqua e la promozione della biodiversità attraverso il ripristino di habitat per insetti benefici e animali selvatici.
Questo evento promuove un approccio basato sulla condivisione delle risorse, dove ogni partecipante mette a disposizione le proprie competenze e gli strumenti che possiede per contribuire al successo dell’evento.
In pochissimo tempo, non solo si riesce a trasformare uno spazio verde in un angolo di paradiso, ma si trascorre del tempo mangiando insieme, socializzando e pensando all’ambiente, proprio come una vera comunità. Dopo aver partecipato al Permabliz si può richiedere di organizzarne uno nel proprio quartiere o nel proprio terreno privato, dando vita ad un nuovo spazio verde.
Martina Pragliola
