Ti ricordi di quando i tuoi nonni facevano bollire le bottiglie di vetro prima di riempirle di salsa? Ecco: sarebbe una buona abitudine fare lo stesso anche con le bottiglie dell’acqua in vetro che riutilizziamo di continuo.
Questo perché, esattamente come per le borracce, altro strumento assai utile per ridurre il consumo di plastiche, devono essere pulite e igienizzate con una certa frequenza.
Come far bollire le bottiglie dell’acqua?
Per evitare sprechi e non inquinare l’ambiente, ecco che molte persone hanno preso l’abitudine di evitare di usare le bottiglie di plastica, preferendo riutilizzare le bottiglie dell’acqua in vetro.
Ma riempi oggi, riempi domani, se non ci ricordiamo mai di igienizzarle correttamente, ecco che rischiamo di creare accumuli di batteri e sporcizia dannosi per la nostra salute. Batteri e sporcizia che andiamo a ingerire ogni volta che beviamo da quella bottiglia.
Per pulire e igienizzare le bottiglie di vetro dovremo prima lavarle con acqua e bicarbonato di sodio. Se poi è tanto tempo che non le usiamo, ecco che sarebbe bene farle anche bollire prima di riutilizzarle. Cosa che, comunque, dovremmo programmare di fare ciclicamente anche quando le usiamo di routine.
Di sicuro quello che non dobbiamo fare è lasciarle inutilizzate per troppo tempo, altrimenti si rischia una proliferazione batterica sulle superfici.
Per far bollire le bottiglie di vetro, dobbiamo dotarci di pentole molto grandi in modo da poterci immergere le bottiglie (i pentoloni per la salsa sono l’ideale in questo caso).
Se non si hanno a disposizione tali pentole, è possibile pulire le bottiglie usando dell’ipoclorito di sodio, la candeggina per intenderci. L’unico problema è che dovremmo usare pochissima, ben diluita e dovremo poi sciacquare bene la bottiglia in modo da eliminare ogni minimo residuo di detergente. Occhio che con la candeggina bisogna stare attenti, non si scherza.
Un’altra cosa da ricordare è che l’acqua del rubinetto non deve mai essere tenuta nella bottiglia per più di un paio di giorni, anche qui per il rischio di contaminazioni batteriche (e questo nonostante le acque degli acquedotti siano controllate, ma picchi batterici possono comunque capitare).