Ci siamo, finalmente è arrivata la stagione delle ciliegie. Se siete riusciti a trovarle al mercato o dal fruttivendolo a un prezzo ragionevole, cioè senza dover ipotecare mezza casa per poterle assaggiare, ecco che sorge un altro problema: i pesticidi. Infatti, a meno che non abbiate comprato ciliegie da agricoltura biologica, è probabile che possano essere state coltivate usando pesticidi. Non tutte, sia ben inteso. Ma visto che non potete sapere quali siano quelle coltivate con tali metodi, ecco che è bene imparare a lavarle nel modo corretto.
Ciliegie e pesticidi: come lavarle?
Il problema delle ciliegie è che, come molti altri frutti (vedi per esempio le fragole o i frutti di bosco), non possono essere sbucciate per essere mangiate. Il che vuol dire che dobbiamo lavarle bene prima di gustarle, proprio per eliminare dalla superficie qualsiasi traccia di sporcizia o sostanze pericolose come i pesticidi.
Diversi studi hanno dimostrato che fra la frutta a maggior contenuto di pesticidi, possono esserci proprio le ciliegie. Questo perché i raccolti, a causa dei cambiamenti climatici, vengono maggiormente danneggiati da piogge troppo intense alternate a periodi i siccità che predispongono questi frutti all’azione dannosa di parassiti e muffe. Dunque ecco che alcuni agricoltori, per cercare di preservare i raccolti, utilizzano un po’ troppe sostanze chimiche.
Quello che dobbiamo fare per tutelarci è lavare correttamente le ciliegie. Il che non vuol dire metterle per tre secondi sotto l’acqua. La tecnica da usare vale per tutta la frutta che non possiamo mangiare sbucciata.
In pratica si prepara una soluzione di acqua e aceto (ricordati di diluire l’aceto altrimenti poi tutta la frutta avrà un sapore decisamente acidulo) e lascia la frutta in immersione almeno per un quarto d’ora. Successivamente dovrai sciacquare molto bene la frutta, proprio per evitare il retrogusto di aceto. E se non hai l’aceto sai cosa puoi usare al suo posto? Il bicarbonato di sodio, sempre diluito in acqua e con risciacquo finale.