Analogamente a qualsiasi altro alimento industriale e trasformato, il pane in cassetta o pancarrè andrebbe consumato senza esagerare o, ancora meglio, evitato.
Gli ingredienti del pane in cassetta
Per scoprire gli ingredienti di cui è fatto basta consultare le etichette. Il sito Greenme ne ha esaminati due: uno “a marchio” del supermercato, l’altro “di marca” acquistato presso un discount. L’elenco si assomiglia parecchio e comprende:
- acqua;
- destrosio;
- farina di grano tenero tipo 0;
- farina di malto d’orzo o frumento maltato;
- lievito;
- olio extravergine di oliva od olio d’oliva (in quantità variabili);
- sale.
In ambedue i prodotti il pane è trattato mediante alcool etilico, scelto a causa delle sue proprietà conservanti. Sebbene sia rilevato in minime percentuali e tenda a evaporare velocemente, soprattutto se il pane viene tostato, è comunque presente.
Le etichette riportate sono un mero esempio. In commercio esistono numerose varianti di pane in cassetta, ma più o meno gli ingredienti sono gli stessi. Talvolta la farina viene ulteriormente raffinata (00), l’olio è di peggiore qualità (di semi vari, tra cui quello di palma) e magari ci sono pure additivi.
Il pancarrè è un articolo poco sano. Se hai a cuore la tua salute e hai la tendenza a includerlo nel tuo regime quotidiano dovresti valutare di cambiare abitudini perché ti stai facendo del male, anche se magari finora nessuno te lo ha mai detto. I troppi zuccheri raffinati e il sale, oltre che il lievito industriale (non da tutti digerito in maniera ottimale), non lo rendono consigliato.
Al suo posto cerca farine di qualità e biologiche, pasta madre, olio extravergine d’oliva e un migliore dosaggio del sale. Inoltre, bisognerebbe dire di no agli zuccheri e all’alcool etilico in abbondanza, poiché non deve avere una resistenza prolungata come quello confezionato.
Passa dal panettiere di fiducia o preparalo tu stesso, se hai tempo e le capacità (o la voglia di imparare).