Le ondate di calore marino sono un fenomeno naturale, preoccupante, negli ultimi anni hanno spinto molti scienziati a dirigere i propri studi sulle cause e i loro effetti.
Questo fenomeno naturale purtroppo negli ultimi anni si sta ripetendo con frequenze sempre maggiori, e chi ne paga le conseguenze è il nostro pianeta. Queste onde di calore marino provocano dei grossi danni agli ecosistemi dove si verificano. Il principale fattore che scaturisce questo effetto è il riscaldamento globale.
Cosa sono?
Le ondate di calore marino sono un fenomeno che interessa delle porzioni di mari ed oceani. In pratica consistono in un aumento della temperatura dell’acqua in zone localizzate. Parlando di mari ed oceani però le zone sono sempre di grandi dimensioni, nel 2013 ad esempio, è stata registrata una ondata di calore marino del raggio di 800km e fino a 90 metri di profondità.
In questa zona la temperatura dell’acqua si alza anche fino a 5-6 gradi in più rispetto alle solite temperature e può rimanere più calda per alcuni giorni fino ad alcuni mesi.
Quali sono le cause e le conseguenze
La formazione di questo fenomeno è dovuta alla continua crescita delle temperature medie stagionali, dunque la riscaldamento globale. Questo più precisamente, influenza altri fattori ambientali, come le correnti e il movimento delle perturbazioni.
In questo caso le correnti sono fondamentali perché permettono gli spostamenti dei fenomeni atmosferici. La principale causa delle ondate di calore marine sono le perturbazioni con alta pressione, queste se permangono a lungo su di una zona, ne aumentano la temperatura, il tutto senza permettere alla bassa pressione di instaurarsi e portare con se delle precipitazioni con conseguente rimescolamento delle acque e delle correnti.
Come conseguenza a questi aumenti di temperatura delle acque marine, portano a degli indebolimenti degli ecosistemi acquatici, grazie alla crescita di alghe tossiche, morie di pesci e sbiancamento dei coralli.