Ti sei mai chiesto quante volte a settimana mangiare i legumi? Beh, se sei allergico ai legumi, la risposta è semplice: mai. Anche se qui bisognerebbe vedere se sei allergico a tutta la categoria dei legumi (ricordati che delle leguminose fanno parte non solo fagioli, piselli, ceci, lenticchie e affini, ma anche carrube, liquirizia e soia). Comunque sia, ci dicono da tutte le parti di mangiare più legumi, ma quante porzioni a settimana vanno consumate?
Legumi: quante volte mangiarli?
Se si vanno a vedere le piramidi alimentari di base, in realtà ti dicono che i legumi vanno mangiati massimo due o tre volte a settimana.
Per forza di cose, però, chi segue una dieta vegana o vegetariana tende a mangiarne di più. Fermo restando che, pur essendo una fonte di proteine, queste proteine non sono proprio esattamente biodisponibili come quelle derivanti dalla carne (e non hanno neanche lo stesso valore biologico parlando in termine di aminoacidi), ecco che la stessa Società Italiana di Nutrizione ci dice che bisogna inserirli al massimo in due/quattro pasti a settimana.
Però a questo punto sorge spontanea una domanda: quali legumi scegliere? Perché ci sono quelli freschi e quelli in scatola. In molti preferiscono quelli in scatola, l’unica cosa è che prima di consumarli devono essere messi in ammollo e cotti.
Parlando di tipi di leguminose, fra i più consumati ci sono i fagioli, particolarmente ricchi di vitamine del gruppo B, ferro (anche se meno biodisponibile rispetto a quello della carne) e folati. I ceci contengono tante proteine (a proposito di ceci, mai buttare l’acqua di cottura: puoi riutilizzarla in molti modi), così come le lenticchie, mentre i piselli sono ricchi di acido folico, vitamina C, ferro, calcio, magnesio e fosforo.
Per le fave, attenzione a non consumarne nei pressi di chi soffre di favismo, mentre i fagiolini sono ricchi di vitamine e acqua. E se proprio vuoi darti alla cucina esotica, ricordati gli edamame, ricchi di grassi omega 3. Ma ci sono ancora altri legumi da considerare: la cicerchia, i lupini o la soia sono anche essi delle leguminose. Parlando di soia da inserire nella dieta, ci si riferisce ai germogli, non certo alla salsa di soia, eccessivamente ricca di sale.