Le uova con salmonella rappresentano un pericolo più concreto di quanto si possa credere, se consumate crude. Anche se le tecniche industriali adottate dalle aziende siano migliorate nel corso degli anni, una percentuale di rischio rimane tuttora.
Pertanto, sarebbe opportuno adottare i giusti accorgimenti, onde evitare di pentirsene amaramente. Difatti, l’assunzione di questo batterio può provocare problemi alla salute, tra cui vomito e diarrea.
Uova con salmonella: le giuste precauzioni da prendere
Se l’uovo viene assimilato cotto, con frittate (e non solo), non sussistono pericoli, a patto di trattare con attenzione i gusci. Prima di romperli, occorrerebbe sciacquarli, perché è possibile la formazione di microrganismi patogeni.
Tuttavia, non bisogna nemmeno lasciar passare troppo tempo dal lavaggio alla preparazione, sicché, in caso contrario, potrebbero superare la barriera protettiva.
Qualora fosse crudo, l’uovo andrebbe mangiato subito oppure messo (per un breve intervallo) in frigorifero, poiché, laddove fosse presente, interromperebbe la proliferazione della salmonella. Per le stesse ragioni si suggerisce di aggiungere un goccio di limone o di aceto alla ricetta, cosicché il pH diminuisca.
È, invece, sconsigliato di rompere l’uovo nello stesso recipiente in cui viene preparato. Dopo aver maneggiato le uova e i relativi contenitori sarebbe poi buona cosa lavarsi bene le mani prima di cucinare, onde evitare di trasmettere elementi nocivi al piatto.
Per accertare lo stato ottimale delle uova all’acquisto è importante valutare lo stato della confezione, che non presenti dei difetti. In particolare, il guscio rotto è un pessimo segnale, ragion per cui va buttato.
Occhio poi alla data di scadenza: più lontana è, meglio è. Anziché prendere la prima fila, converrebbe guardare in fondo, data l’abitudine dei supermercati di mettere in bella vista quelli prossimi alla scadenza. Ciò non toglie che l’uovo sia una delle migliori fonti proteiche in assoluto, cucinabile in diversi modi ed economico.