Praticamente ormai le microplastiche si trovano ovunque. Recentemente sono state scovate anche nelle lavatrici, mentre da qualche tempo ormai si sa che sono state trovate anche nel sangue e nelle urine degli esseri umani. Eppure microplastiche continuano a saltare fuori dai prodotti e nei posti più impensati. Per esempio, adesso pare che siano state trovate anche nei glitter. Anzi: i pezzettini di plastica e alluminio di cui il glitter si compone è considerato alla stregua della microplastica. Ma fortunatamente un team di ricercatori dell’Università di Cambridge si è messo al lavoro per realizzare un’alternativa biodegradabile al glitter, basata però su fibre vegetali.
Che ci fanno le microplastiche nel glitter?
Bello, luccicante, il glitter trova impiego in diversi ambiti. Per esempio i brillantini in questione sono spesso usati da chi si dedica al decoupage per decorare oggetti, bigliettini regalo o anche carta per impacchettare i pacchi. Senza dimenticare, poi, i glitter presenti negli accessori, nei vestiti o anche in diversi prodotti del trucco.
Ebbene, tutti questi glitter contengono microplastiche, cioè sostanze difficili da smaltire. Anzi: più precisamente, il glitter è una microplastica. Questi pezzettini minutissimi di plastica e alluminio finiscono con l’essere rilasciati nell’ambiente, entrando poi anche a far parte della catena alimentare e finendo con l’essere introdotti anche nel nostro organismo.
Dopo averlo usato, spesso il glitter si disperde nell’ambiente, inquinandolo. La maggior parte del glitter arriva negli oceani e, per via delle sue microscopiche dimensioni, entra a far parte del ciclo alimentare dei vari organismi marini. I pesci mangiano i glitter, noi mangiamo i pesci ed ecco che introduciamo queste microplastiche nel nostro corpo.
Come fare, dunque? Sapendo bene che difficilmente determinati settori (fra cui quello della moda e dei cosmetici) rinunceranno tanto facilmente ai glitter, ecco che i ricercatori di Cambridge hanno ideato un glitter senza plastica, su base vegetale e del tutto biodegradabile. Silvia Vignolini, principale autrice dello studio, ha spiegato che il loro nuovo glitter usa fibre di origine vegetale.
Più nel dettaglio, il glitter biodegradabile è formato da nanocristalli di cellulosa che riflettono la luce, fornendo lo scintillio tipico del glitter. Il sistema è lo stesso che troviamo in natura anche in determinati animali, vedi per esempio le piume del pavone (maschio: è il pavone maschio quello con le piume scintillanti, la femmina non ha la voluminosa coda ed è di un colore marroncino più spento).