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Non bastava il granchio blu, adesso è stata scoperta anche una nuova specie: l’hanno trovata in una città italiana

Stufi di sentir parlare solo del granchio blu? Non ne potevate più di trovarvelo dappertutto? Ebbene, sappiate che in Italia un’altra specie aliena invasiva ha fatto la sua comparsa. Stiamo parlando del granchio crocifisso, il Charybdis feriata, pescato al largo delle coste di Senigallia, nelle Marche. Tecnicamente questo granchio non doveva stare qui, visto che è una specie originaria dell’Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico. Eppure in qualche modo ci è arrivato.

Nuova specie aliena invasiva nei nostri mari: il granchio crocifisso

Wibowo Djatmiko (Wie146), CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Come ci sia arrivato fin qui da noi, non si sa. Possibile che sia accaduto come per il granchio blu, arrivato nei nostri mari trasportato accidentalmente dalle acque di zavorra nelle navi mercantili.

Il granchio crocifisso si chiama così a causa del vistoso disegno a forma di croce che sfoggia sul suo guscio. Si tratta di un predatore abbastanza grosso, i maschi possono pesare anche 1 kg.

granchio crocifisso
Klaus Rassinger (Museum Wiesbaden), CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Nelle zone di origine, è pescato, commercializzato e mangiato comunemente. Qui da noi un pescatore lo ha pescato accidentalmente. Notando quello strano granchio, ne ha dato comunicazione alle autorità competenti ed ecco che l’esemplare è stato subito portato presso il laboratorio del Cnr-Irbim di Ancona, dove verrà esaminato.

Mentre attendiamo che gli chef inizino a usare anche il granchio crocifisso nelle loro preparazioni come già successo col granchio blu, ecco che questa non è certo la prima segnalazione nel Mediterraneo. La primissima volta in cui è stato avvistato è stato nel 2004 al largo di Barcellona.

granchio
Wibowo Djatmiko (Wie146), CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Pochi poi gli avvistamenti successivi, i più recenti qui da noi risalgono al 2015 a Livorno e al 2022 nel Golfo di Genova. La paura è che possa succede come con il granchio blu: pochi avvistamenti all’inizio, la successiva moltiplicazione, i pescatori che fanno notare che da anni lo stavano pescando e avvisando le autorità che il numero di esemplari stava aumentando, fino ad arrivare alla situazione attuale quando ormai il granchio blu ha invaso le acque, danneggiando allevamenti di vongole e cozze e arrivando a cibarsi anche di altri pesci.

Per quanto riguarda il granchio crocifisso, secondo quanto dichiarato da Ernesto Azzurro, ricercatore del Cnr – Irbim di Ancona, al momento, considerate le caratteristiche fisiologiche di questa specie e la sua tolleranza termica, non ci sono i presupposti per un’invasione del mar Adriatico (non vorrei gufare, ma anche la storia del granchio blu era iniziata così). Tuttavia bisogna tenere la situazione sotto controllo perché i cambiamenti climatici stanno modificando le temperature e queste specie aliene invasive potrebbero adattarsi e approfittarne.