Con l’inverno in arrivo, caro bollette in crescita e aumento dei prezzi del pellet i costi per il riscaldamento sono alle stelle. Con tutti i prezzi in crescita, ci si chiede quale sia la soluzione migliore per tamponarli. Una soluzione ci arriva dalla coltivazione delle olive, il nocciolino di sansa.
Come detto in precedenza, l’aumento della domanda del pellet utilizzato nelle stufe ha portato ad conseguente aumento del prezzo. Questo aspetto riduce il risparmio nell’utilizzo di questo combustibile. Il nocciolino di sansa, invece, risulta essere a buon mercato, ma non è utilizzabile in tutte le stufe.
Nocciolino di sansa
Il nocciolino è uno scarto della lavorazione e della spremitura delle olive. Dopo aver eliminato la polpa per produrre olio, la parte centrale del frutto, il nocciolo, viene scartata. Questo scarto di lavorazione ha costi molto inferiori rispetto al comune pellet da stufa (12 Euro a sacco di pellet contro massimo 5 Euro per il nocciolino). Altro punto a favore, il suo potere calorifico:
- Nocciolino di sansa circa 4.5-6.5 KWh/kg.
- Pellet circa 3.4 KWh/kg.
Ricordiamo, che le comuni stufe a pellet non sono adattate a questo combustibile, bisogna modificare la stufa in modo che riesca a bruciare il nocciolino più fine.
Modificare la stufa
Una normalissima stufa a pellet ha fori sul fondo del braciere di diametro 6 mm. Una stufa che utilizza nocciolino di sansa dovrà avere fori che non superino i 2.5-3 mm di diametro. Risulta indispensabile effettuare una modifica per adattare la stufa.
Per effettuare la modifica basta ridurre il diametro dei fori del braciere inserendo sul fondo una rete metallica con il diametro adeguato. Questo consentirà al combustibile di rimanere più tempo nel braciere e non cadere sul fondo della stufa.
Attenzione. E’ importante valutare se fare o no la modifica perché l’operazione farà decadere la garanzia della stufa. Fai fare la modifica a personale autorizzato per la manutenzione o all’assistenza del prodotto.