Avete mai sentito parlare di albero liquido? No, non si tratta di una nuova specie di piante ad alto fusto, bensì di una tecnologia ideata dall’Università di Belgrado che permette di produrre ossigeno, catturando e riducendo contemporaneamente l’anidride carbonica presente nell’aria. Il tutto usando acqua e microalghe. Ma come funziona questo “albero tecnologico” che imita gli alberi veri?
Come funziona un albero liquido?
Lo hanno chiamato Liquid 3, un albero liquido che è in realtà un foto-bioreattore. Lo scopo di questa invenzione è chiaro: cercare di rendere più vivibili le città assediate dall’inquinamento.
Ma partiamo dalle basi. Il Liquid 3 si basa tutto sull’uso di microalghe. La scelta di utilizzare delle alghe per produrre ossigeno è dovuta al fatto che sono 50 volte più efficienti rispetto agli alberi normali nell’assorbire l’anidride carbonica. In questo modo è possibile migliorare la qualità dell’aria in maniera più veloce ed efficace.
Ovviamente questo sistema non vuole assolutamente rimpiazzare gli alberi veri, quanto affiancarli soprattutto in quelle zone urbane dove c’è pochissimo verde.
Ma non è finita qui. Producendo ossigeno e riducendo l’anidride carbonica, non solo si potrà respirare meglio, ma le zone urbane diventeranno anche più fresche e vivibili. Inoltre il foto-bioreattore potrà produrre anche energia solare che potrebbe essere sfruttata come centralina di ricarica per smartphone e laptop.
Il funzionamento di questo bioreattore è semplice: le microalghe presenti assorbono la luce solare e l’anidride carbonica presente nell’aria. Queste due sono usate per la fotosintesi clorofilliana che produce ossigeno, il quale verrà liberato nell’ambiente esterno. Unico neo: ogni mese e mezzo circa microalghe e acqua devono essere sostituite. Ma le alghe esauste non andranno buttate: sono riciclate come concime o compost. Il tutto in maniera green e sostenibile.