Che rapporto c’è fra il melanoma e i cambiamenti climatici? Beh, è più stretto di quanto possiate pensare. Alcuni recenti studi hanno messo in evidenza come, fra gli effetti della crisi climatica, ci sia anche un aumento dei casi di melanomi cutanei. Il che è particolarmente preoccupante visto che il melanoma è il tumore della pelle più diffuso in tutto il mondo. Tuttavia la situazione non è irreversibile: prendendo le opportune precauzioni è possibile ridurre i fattori di rischio che conducono allo sviluppo di questa neoplasia cutanea.
Che cos’è il melanoma?
Il melanoma è un tumore della cute che si sviluppa a partire dai melanociti. La maggior parte di essi si sviluppa sulla cute, ma in realtà possono manifestarsi anche in bocca, sulla mucosa genitale e rettale, senza dimenticare quelli della congiuntiva, dello strato coroideo dell’occhio, delle meningi e del letto ungueale. Tendenzialmente sono tumori molto pigmentati, invasivi localmente e che tendono a dare metastasi sia per via ematica che per via linfatica.
Fra i fattori di rischio che conducono alla formazione di melanomi abbiamo:
- esposizione al sole, soprattutto con frequenti scottature
- abbronzatura eccessiva
- ereditarietà
- cute chiara o con lentiggini
- presenza di nevi atipici e di nevi melanociti
- età
Melanomi e cambiamenti climatici: che rapporto c’è?
Se ci pensiamo bene, il rapporto fra cambiamenti climatici e le aumentate probabilità di sviluppare tumori cutanei come il melanoma è abbastanza chiaro. Il surriscaldamento globale che ne deriva, il caldo eccessivo e duraturo, fa sì che le persone tendano a stare maggiormente all’aria aperta anche in zone dove, normalmente, non ci sarebbe così tanto sole. Inoltre quando fa caldo, tendiamo a stare fuori casa indossando vestiti più leggeri, corti e dunque esponendo una maggior quantità di pelle ai raggi UVB (che, fra l’altro, a causa dell’assottigliamento dello strato di ozono a causa dell’inquinamento globale, riescono ad arrivare in quantità maggiori).
In questo modo aumenta il rischio di scottature solari. Certo, più sole c’è, più ne prendiamo e più ci abbronziamo, ma questo ci pone a maggior rischio di sviluppo di tumori.
Ovviamente le ricerche sono ancora in corso: c’è anche chi sostiene che se il caldo e le temperature aumenteranno ancora, ecco che le persone saranno indotte a stare di più in caso per proteggersi dalla calura, quindi l’esposizione ai raggi solari diminuirebbe.
Ma qualcosa possiamo farlo: se riusciremo a invertire i meccanismi che conducono ai cambiamenti climatici (le cause e le conseguenze dei cambiamenti climatici sono tantissime, qui trovi un piccolo riassunto), quindi se riusciremo a vivere in maniera più green e sostenibile, ecco che potremo scongiurare anche questo pericolo.
Come proteggerci dal sole e dai raggi UV?
Vuoi proteggerti dai danni causati dall’eccessiva esposizione al sole? Ecco qualche consiglio:
- utilizza le apposite creme di protezione antisolare, prediligendo i fattori di protezione più alti soprattutto nei soggetti maggiormente a rischio (bambini, anziani, persone con la pelle molto chiara, lentiggini…)
- non esporti al sole diretto durante le ore più calde della giornata: in questo periodo del giorno, quando l’irradiazione solare è maggiore, meglio stare all’ombra
- utilizza un cappello a tesa larga per ombreggiare viso e collo
- indossa abiti leggeri, ma che proteggano dai raggi solari
- indossa occhiali da sole che proteggano sia dai raggi UVA che dai raggi UVB