Negli ultimi anni per via dell’aumento delle bollette c’è stata una rincorsa e una riscoperta di metodo di riscaldamento alternativi. La stufa a pellet negli ultimi anni ha preso sempre più piede, tanto da essere presente praticamente in ogni casa. Da un punto di vista del risparmio sicuramente questa è una scelta vincente, ma in quanto a impatto ambientale il pellet è 3 volte più inquinante di petrolio e carbone.
Gli impianti che utilizzano legna, cippato e pellet per produrre energia e riscaldamento sono più inquinanti dei tradizionali combustibili fossili, secondo uno studio condotto da scienziati dell’Università del Nord Carolina. L’emissione di elementi inquinanti è addirittura superiore di quasi 3 volte rispetto al petrolio e al carbone.
Questo tipo di impianti genera solo l’1,3% dell’energia negli Stati Uniti, ma ci sono 2,3 milioni di persone che vivono entro 2 km da questi impianti, soprattutto persone svantaggiate con difficoltà di accesso alle cure mediche. Questo aumenta i rischi per la loro salute a causa dell’inquinamento atmosferico.
La bioenergia è stata considerata un combustibile sostenibile per la transizione verso fonti energetiche più pulite, ma questo studio mette in dubbio questa visione. La combustione della biomassa produce sostanze pericolose per la salute come particolato fine e contribuisce al riscaldamento globale a causa delle emissioni di gas serra.
Perchè il pellet è più inquinante del petrolio e del carbone
Alcuni sostengono che le biomasse legnose non abbiano un impatto negativo perché le piante assorbono anidride carbonica durante la loro crescita. Tuttavia, la coltivazione, il taglio e il trasporto delle biomasse producono anidride carbonica. Tra tutte le biomasse legnose, il pellet è considerato il meno inquinante perché produce meno particolato e ceneri rispetto ad altri combustibili.
Ma lo studio considera anche l’impatto ambientale del processo di produzione del pellet. La pellettizzazione richiede diverse fasi che consumano energia e risorse, generando emissioni e rifiuti. Questo processo è molto energivoro e produce più CO2 rispetto all’uso di altre biomasse legnose.
Nonostante i miglioramenti degli impianti a biomassa in Italia, le caldaie domestiche a biomassa sono ancora più inquinanti rispetto a quelle a gasolio o metano, soprattutto in termini di particolato e composti organici volatili, anche se sono meno inquinanti per gli ossidi di azoto e di zolfo.
È necessaria una riflessione sulla sostenibilità di questo tipo di produzione energetica e sul miglioramento delle tecnologie per ridurre l’inquinamento atmosferico.