Può capitare, a volte, di cucinare del riso in più. Ecco: mangiare quel riso cotto avanzato potrebbe non essere sempre una buona idea, soprattutto in estate. Certo: ci sono parecchi modi per riutilizzarlo, ma il problema qui è la conservazione non sempre ottimale del cibo già cotto. Il rischio, infatti, è quello di incentivare inconsapevolmente la crescita di batteri e microrganismi che possono poi causare, una volta ingeriti, intossicazioni alimentari.
Perché non bisognerebbe mangiare il riso cotto avanzato?
Il problema del riso cotto avanzato è che potrebbe modificare le proprie qualità organolettiche e la propria salubrità a seconda delle temperature a cui si trova. È un dato noto che il caldo tende a favorire la crescita di batteri (ma non dovete assolutamente pensare che il problema non possa proporsi anche d’inverno).
Pensiamo alle temperature estive di quest’anno: abbiamo anche superato i 40°. A queste temperature, non solo il cibo si deteriora più rapidamente, ma rischia di sviluppare proliferazioni batteriche (per il riso si parla spesso del Bacillus cereus), oltre a perdere gusto, sapore e qualità organolettiche.
Questo vuol dire che se compriamo del riso già cotto, non dobbiamo lasciarlo per troppo tempo a temperatura ambiente, specie con questo caldo, ma mangiarlo velocemente entro poche ore. Certo, possiamo conservarlo in frigo, ma questo non esclude eventuali proliferazioni di microrganismi, neanche quando lo chiudiamo in contenitori ermetici. Al massimo rallentiamo la crescita dei batteri, ma non la fermiamo del tutto.
Questo, fra l’altro, è il motivo per cui viene sempre consigliato di non mettere vicini nel frigo alimenti cotti e crudi, ma sempre separati o conservati in contenitori chiusi ermeticamente.
Per il riso cotto avanzato, può essere riscaldato e consumato, ma molto dipende da come l’abbiamo conservato. Se è passata più di un’ora dalla cottura e quel riso cotto è rimasto a languire a temperatura ambiente, allora non può essere mangiato nuovamente. Al massimo possiamo mangiarlo o riutilizzarlo solo se, entro un’ora dalla preparazione, lo abbiamo conservato in frigo (ricordandoci però di non metterlo ancora caldo in frigo, se no l’elettrodomestico potrebbe non funzionare correttamente).
Tuttavia, anche in caso di refrigerazione ottimale, può essere mangiato al massimo il giorno dopo e riscaldandolo una sola volta.