Lo sapevate che oltre al classico pellet, nelle stufe apposite si può bruciare anche il nocciolino d’oliva? Questo perché nelle stufe a pellet, soprattutto quelle più nuove, possiamo bruciare anche altri tipi di combustibili. Ma questo patto che siano compatibili, non è che possiamo buttarci dentro e bruciare qualsiasi cosa). Fra questi nuovi combustibili sta prendendo piede sempre di più il nocciolino d’oliva. Si tratta di uno scarto dell’alimentazione che può essere tranquillamente utilizzato come combustibile nelle stufe a pellet.
Che cos’è il nocciolino d’oliva?
Con il termine di nocciolino d’oliva o sansa di oliva, si intende una biomassa che può essere bruciata nelle apposite stufe a pellet. Il classico pellet è formato da residui della segatura e della lavorazione del legno che sono pressati per formare i classici cilindretti. Invece il nocciolino d’oliva è composto dal nocciolo delle olive, separato dalla polpa tramite centrifuga.
Si tratta di un ottimo esempio di sostenibilità e di riciclo, dove nulla viene sprecato. La polpa ovviamente viene destinata all’alimentazione umana tale e quale o sotto forma di olio. Invece i noccioli, al posto di essere buttati via (o per i più attenti all’ambiente nel compost), ecco che vengono riciclati sotto forma di pellet.
La cosa bella è che il nocciolino d’oliva non solo produce più calore rispetto al classico pellet, ma costa anche di meno. Il pellet classico, infatti, genera 4,5 kWh al chilo, mentre il nocciolino d’oliva arriva a 5,5 kWh per chilo di combustibile.
Imbattibile anche il prezzo per ora. Un sacco da 15 kg di pellet costa quasi 20 euro. Invece il medesimo sacco di nocciolino d’oliva, per ora, costa 4,5 euro. Tuttavia il prezzo varia a seconda della produzione di olive di quel momento.
Ma non ci sono rose senza spine ed ecco che abbiamo due grossi svantaggi nell’usare il nocciolino d’oliva al posto del pellet. In primo luogo, il nocciolino d’oliva produce più cenere. Inoltre tende a emanare un odore molto più forte e acre.
Bisogna poi anche considerare che non tutte le stufe a pellet possono bruciare anche il nocciolino d’oliva. Di sicuro non possono farlo quelle più vecchie e datate. Il rischio, infatti, è che se la stufa non è strutturata per bruciare questo tipo di combustibile, si possa danneggiare.
Nel caso invece fosse compatibile, bisogna apportare alla stufa le necessarie regolazioni. Per esempio, il braciere del pellet ha fori più grossi, da 6 mm. Se vogliamo bruciare il nocciolino dovremo utilizzare sopra il braciere le apposite lamine forate con fori da 2,5-3 mm. Il rischio, altrimenti, è che il nocciolino intasi l’impianto.
Tuttavia è possibile convertire le vecchie stufe. Solo che la modifica costa qualche centinaio di euro, dunque vale la pensa considerare se non sia meglio acquistare una stufa più moderna.