Gli effetti nocivi dell’inquinamento sulla salute dell’uomo vengono spesso dibattuti dai ricercatori. Che mai come al giorno d’oggi cercano di stabilire le conseguenze delle emissioni nocive nell’ambiente. Anche se risiedere in certe aree non equivale necessariamente allo sviluppo di determinate malattie, l’impatto non è trascurabile.
Il timore è di serie ripercussioni sul benessere della comunità, pure in relazione alla salute psicologica, come acclarato da un paio di studi da poco pubblicati. Il lavoro degli autori si è focalizzato sulla eventuale correlazione tra gli elevati livelli di smog e la depressione nei soggetti. Dati alla mano, esiste un chiaro nesso, un motivo ulteriore per ridurre le emissioni di sostanze nocive.
Inquinamento: il rapporto con la depressione
Il primo elaborato, a opera di Jama Psychiatry, ha appurato una stretta connessione tra le due voci. Dopo aver svolto delle rilevazioni nell’arco di undici anni, è emerso che a significative concentrazioni di particolato fine (PM2,5 e PM10), ossido nitrico (NO) e biossido di azoto (NO2) corrisponde un maggior rischio di incorrere nella depressione.
La questione deve essere presa soprattutto in esame da quelle regioni con una forte industrializzazione. Le sostanze tossiche emesse dalle fabbriche hanno un diretto impatto pure in tal senso. Ciò, ovviamente, si aggiunge alle complicazioni sofferte dalle vie respiratorie, talvolta causa di brutti mali.
Nel secondo report, Jama Network Open ha focalizzato la propria attenzione su una fascia anagrafica circoscritta, formata dagli Over 64. Era obiettivo degli studiosi provare a delineare i risvolti di alti valori di particolato fine (PM2.5), del biossido di azoto (NO2) e ozono (O3): il documento finale conferma le conclusioni del lavoro sopra enunciato.
L’inquinamento incrementa le probabilità di incorrere in disturbi depressivi, vale in particolare per le fasce disagiate della società. Le somme tirate dal personale incaricato risultano interessanti in quanto offrono un angolo di visuale differente rispetto al consueto modus operandi dei professionisti di settore.