I cambiamenti climatici, con le loro temperature anomale, stanno apportando notevoli cambiamenti anche ad animali e piante. Spesso i loro comportamenti naturali sono modificati. Basti pensare alle api disorientate, alle piante (fra cui anche i limoni e le mimose) che fioriscono fuori stagione. O anche ai cormorani che, nel Sud Italia, sono diventati stanziali e non migrano più (causando gravi problemi alla pesca).
Animali e piante sono influenzati dalle temperature anomale
I cambiamenti climatici (avevamo parlato anche qui delle loro conseguenze) stanno avendo una notevole influenza sul clima. Qui da noi, per esempio, aumentano i lunghi periodi di siccità alternati a fenomeni meteo avversi di notevole entità. Praticamente si alternano periodi di siccità ad alluvioni devastanti. Oppure si hanno forti grandinate nel periodo di fioritura delle piante, temperature elevate fuori stagione e via dicendo.
Basta guardarsi intorno per capirlo. In alcune parti del Sud Italia i limoni stanno fiorendo adesso, che è inverno. Le mimose, che prima fiorivano a marzo giusto in tempo per la Festa della Donna, hanno iniziato prima a fiorire a febbraio e quest’anno addirittura a gennaio. Anche alberi da frutta come peschi e susini stanno cominciando a fiorire.
Capirete bene come tutto ciò non faccia bene alla pianta o ai raccolti. Non siamo ancora fuori dal periodo delle grandinate o dei temporali, ma se le piante fioriscono adesso, basta qualche grandinata ben assestata per distruggere fiori e successivi raccolti.
E meglio non va con gli animali. Tartarughe e ricci che escono dal letargo prima del tempo, ma anche api disorientate che escono dagli alveari quando ancora non è stagione, nel caso dell’arrivo del freddo, rischiano di morire.
Tutta colpa dei cambiamenti climatici e della tropicalizzazione del clima che tende a far sparire le stagioni intermedie. La paura, adesso, è che eventuali ondate di gelo delle prossime settimane (siamo pur sempre in inverno) possano distruggere fiori e gemme delle piante, uccidendo api e insetti, causando un grave danno al settore agricolo.
Questo surriscaldamento globale, poi, fa sì che anche in montagna nevichi sempre di meno, riducendo le scorte di acqua necessarie poi in primavera. Se a questo aggiungete primavere ed estati sempre più calde e siccitose, ecco che a tutto quanto visto finora bisogna aggiungere anche una carenza idrica generalizzata.