Le scatolette di tonno spariranno dai supermercati? Facciamo chiarezza su questo argomento

Le scatolette di tonno vantano parecchi “ammiratori” perché coniugano elementi salutari e immediatezza di consumo. Oltretutto, l’Italia è il secondo maggiore produttore, dietro alla Spagna.

Dato il notevole ascendente sulla clientela della nostra penisola, una voce emersa nel recente periodo ha mandato nel pallone il popolo della rete, che sa, però, bene come le notizie tendano, talvolta, a essere ingigantite. La necessità di destare l’attenzione generale (leggi clickbait) porta a titoli allarmanti, secondo cui presto le scatolette di tonno smetteranno di “popolare” gli scaffali dei centri commerciali.

Le scatolette di tonno verranno davvero ritirate dal mercato?

Allo stesso modo, però, speculazioni simili non possono essere ignorate. Nei paragrafi seguenti, andremo a trattare la questione in maniera approfondita, al fine di spazzare via qualsiasi dubbio di sorta. Al termine della lettura avrai chiaro il quadro della situazione, meno grave di quanto si legge in certi articoli, ma, comunque, da tenere sotto costante osservazione.

La matematica non è, del resto, un’opinione e i numeri in proposito un allarme lo lanciano. Da un report pubblicato dall’Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici) è possibile apprendere che la produzione delle scatolette di tonno è diminuita del 7,7 per cento nel 2022, rispetto all’anno precedente. La contrazione deriva da alcune criticità, rilevata dagli stessi esperti di settore.

Ebbene, l’inflazione ha avuto pure in questo ambito degli effetti seri, andando a riguardare ogni ambito dell’economia. Dalle spese legate al servizio di trasporto a quelle della manodopera, il rincaro generalizzato si fa sentire. Nel giro di 12 mesi, solo il costo del pesce è salito del 30 per cento.

Che le scatolette di tonno scompaiano in toto pare, comunque, un’eventualità parecchio remota. Al contrario, come scrive Greenme.it, i prezzi cresceranno, mettendo in difficoltà le famiglie di ceto medio-basso. Staremo, comunque, a vedere se lo scenario prospettato corrisponderà al vero o se vi saranno degli ulteriori aggiornamenti, tra cui, ad esempio, il rientrare dell’inflazione. Non ci resta che incrociare le dita