Oggi andiamo ad esplorare il mondo delle piante in un modo diverso. Andremo a scoprire infatti quali di loro, secondo le leggende, sono simboli di sfortuna. Se sei superstizioso sarai curioso di conoscere le piante portasfortuna.
Piante legate alla sfortuna
Agave: l’agave è una pianta succulenta capace di adattarsi e sopravvivere negli ambienti ostili e secondo alcune credenze riescono a farlo perché attira energie malefiche intrappolandole nelle foglie. Nella cultura azteca, l’agave era associata al Dio della guerra e dei sacrifici umani. Era utilizzata anche per produrre l’alcol di cui gli aztechi si servivano nei loro riti religiosi.
Cactus: Molti popoli precolombiani vedevano in questa pianta un simbolo di forza e fertilità, poiché era in grado di sopravvivere alle avversità del deserto. In alcune leggende dei nativi americani, si dice che il cactus avesse la capacità di attirare fulmini e che la sua presenza nelle vicinanze di un insediamento potesse portare calamità.
Sansevieria: la sansevieria, anche nota come lingua di suocera o pianta di serpente è spesso vista come una pianta antipatica proprio per la sua forma allungata e spinosa. Dal punto di vista della simbologia, la sua forma e la sua capacità di sopravvivere sono associate alla cattiva lingua e alla sfiducia.
Ortensia: l’ortensia è una pianta ammirata per la bellezza dei suoi fiori, tuttavia, in alcune tradizioni cinesi, la sua presenza è vista come un cattivo auspicio. In Cina, in particolare, l’ortensia è spesso associata alla solitudine e alla tristezza ed è evitata sopratutto dalle promesse spose.
Garofano: il garofano ha una lunga storia di uso simbolico, legata anche a credenze popolari sul suo potere di proteggere la casa e la salute. Tuttavia, questo fiore viene associato alle lacrime di Maria, in quanto si dice che nasca proprio dalle lacrime versate ai piedi della croce nel giorno della Crocefissione di Gesù. Per questo motivo si dice che tenerla in casa allontani le energie positive e tolga l’armonia.
Bonsai: questa pianta rappresenta la contemplazione e l’equilibrio. Tuttavia, nel folklore giapponese, può essere considerata portatrice di sfortuna se si tratta di una pianta morta o secca.