Quando si parla di mare e di pesce non si può non nominare le cozze, dei gustosi molluschi molto apprezzati in cucina. Grazie alla loro versatilità infatti ci permettono di preparare piatti gustosi e nutrienti. Purtroppo però in Italia negli ultimi tempi si sta vivendo una situazione critica riguardo questi molluschi a causa del cambiamento climatico. L’aumento delle temperature delle acque sta causando la morte di migliaia di cozze e questo potrebbe portarci presto a non poter avere più questi molluschi sulle nostre tavole.
Perché le cozze stanno morendo
Quest’estate si sono verificati diversi casi di moria di cozze dovute all’innalzamento delle temperature sopratutto in alcune aree come Taranto, la costa picena, Fano, Ferrara e alcune località dell’Abruzzo e di Venezia.
Quando l’acqua si scalda il metabolismo delle cozze cambia e la loro capacità di filtrare il cibo le porta a nutrirsi di meno e le rende più vulnerabili a malattie e parassiti. Inoltre, temperature elevate possono favorire l’insorgere di virus e batteri, che le attaccano uccidendole. Infine, l’innalzamento della temperature rendendo l’acqua più acida complica la capacità delle cozze di costruire il loro guscio.
La città più colpita da questo fenomeno è Taranto tanto che i pescatori locali a causa della scarsa disponibilità di cozze sono costretti a lasciare il settore ittico per trovare lavoro altrove. Ma la crisi delle cozze non è l’unico problema. Anche le vongole nel delta del Po stanno affrontando seri rischi, a causa dell’invasione del granchio blu che mette in pericolo la loro sopravvivenza. Questa situazione rischia di compromettere gravemente il settore della produzione ittica. Per affrontare questa emergenza si stanno studiando delle strategie per trovare un equilibrio che permetta la coesistenza tra le due specie.
La crisi delle cozze e delle vongole è un chiaro segnale delle conseguenze del cambiamento climatico e della necessità di interventi urgenti per salvaguardare il patrimonio ittico italiano.