È allarme invasione di nurdles sulle spiagge della regione francese della Bretagna. Questi nurdles non sono altro che pellet di plastica. Decine di migliaia di palline e frammenti di plastica microscopica che minacciano l’ecosistema marino, trovare una soluzione al problema è davvero difficile.
Cosa sono i pellet di plastica?
Sono tanto piccole quanto insidiose per l’ambiente. Le minuscole palline di plastica che da tempo invadono le spiagge francesi non smettono di preoccupare cittadini e autorità. Questa situazione sta interessando in modo particolare le coste della Bretagna dallo scorso dicembre, ma non è la prima volta che sui litorali del Paese, ma anche di Spagna e Gran Bretagna, è stata notata la presenza di pellet di plastica, la cui origine non è facile da identificare.
Ciò che è certo è che si tratta di un “incubo ambientale”. Così ha definito il fenomeno il ministro per la Transizione ecologica Christophe Béch, riferendosi al ritrovamento di quelli che sono conosciuti come nurdles o mermaid tears sulle spiagge dei dipartimenti del Finistère, della Vandea e della Loire-Atlantique.
Allarmati dalla loro presenza, alcuni attivisti della Ong Surfrider Foundation Europe che si occupa della salvaguardia delle coste. Questa organizzazione ha organizzato una campagna di pulizia per raccogliere le piccolissime palline di plastica, che hanno la dimensione di una lenticchia e che spesso finiscono per essere ingerite da pesci e tartarughe marine.
Una minaccia da non sottovalutare
Il primo cittadino di Pornic, Jean-Michel Brard, ha fatto sapere di aver presentato una denuncia legale insieme ad altri due sindaci delle località balneari coinvolte dall’invasione del pellet di plastica. Ma da dove arrivano queste minuscole particelle? Difficile dirlo con certezza. È molto probabile che siano le navi portacontainer a disperdere la plastica.
Gli incidenti che provocano la fuoriuscita di questi materiali altamente inquinanti sono più frequenti di quel che si immagina. Sicuramente ricorderete la vicenda (risalente al 2021) della nave da carico X-Press Pearl, che trasportava combustibile e nurdles e che prese fuoco al largo delle coste srilankesi, disperdendo gran parte del suo carico in mare.
I nurdles rappresentano un’enorme minaccia che è al giorno d’oggi ancora sottovalutata. Secondo una recente indagine condotta dalla ONG Plastic Soup Foundation, annualmente circa 23 miliardi di questi piccoli pezzetti di plastica finiscono dispersi nell’ambiente soltanto nel territorio dell’Unione Europea.
Nonostante le drammatiche conseguenze che provocano, ancora oggi le aziende che trasportano i nurdles non sono obbligati a rispettare delle procedure per evitare disastri ambientali in quanto l’Organizzazione marittima internazionale non ha ancora provveduto a classificare questo materiale come sostanza pericolosa.