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La siccità continua a mietere vittime: a rischio il lago di Pilato e il crostaceo che lo abita

Chissà se vi sarà mai capitato di vedere o di visitare il Lago di Pilato, situato nel bel mezzo del Massiccio del Monte Vettore nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questo piccolo tesoro della natura sta attraversando una situazione di grave emergenza. Nutrendosi infatti dall’acqua dello scioglimento dei ghiacciai e delle piogge, a causa della siccità è completamente prosciugato. La scomparsa del lago oltre che rappresentare un danno ambientale, rappresenta anche una minaccia per una specie unica, il Chirocefalo del Marchesoni.

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Cosa si rischia con la scomparsa del Lago di pilato

Questo crostaceo è un essere raro che nel tempo è riuscito a sviluppare delle strategie riproduttive straordinarie per adattarsi agli ambienti difficili. Purtroppo, la continua riduzione delle risorse idriche mette a rischio la sua esistenza. Le uova di questo crostaceo, chiamate cisti infatti, possono resistere senza acqua per circa un anno.

Per proteggere queste uova dal calpestio delle persone e garantire la loro sopravvivenza è stata istituita una zona protetta attorno all’ex bacino lacustre. Il Parco ha introdotto regole specifiche per limitare l’accesso al letto del lago prosciugato, così da tutelare gli habitat delicati in cui si trovano le cisti.

terreno arido

Gli esperti e gli amministratori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini inoltre chiedono aiuto alla comunità, incitandoli a rispettare le indicazioni fornite e mantenere una distanza dalla zona protetta per evitare ulteriori danni.

Il rischio è che, se non si agisce per proteggere il Lago di Pilato, il suo abitante speciale, il Chirocefalo del Marchesoni potrebbe diventare un ricordo relegato sui libri. La situazione attuale di questo lago e di tantissimi altri paesaggi che la natura ci offre chiedono rispetto e sopratutto la collaborazione di tutti per salvarsi. Purtroppo spesso la lungaggine burocratica porta a dilungare troppo i tempi. È importante invertire questa tendenza e dare una seconda possibilità alle meraviglie che la natura ci ha regalato unendo le forze e assumendo comportamenti più responsabili.