Com’è già noto a tutti, le plastiche e microplastiche che vanno a finire nei nostri mari sono dannosissime per la flora e la fauna locale e non. Questo perché la maggior parte delle volte tale plastica va a finire inevitabilmente nell’intestino di un qualsiasi animale che stava predando, oppure un pesce finisce per strozzarsi con della plastica che gli ostruisce le vie respiratorie. Tuttavia prima di oggi non era mai stata dimostrata la correlazione scientifica fra l’ingerimento di microplastiche e la comparsa di alcune malattie. Secondo recenti studi invece è emerso che alcuni uccelli marini abbiano contratto la Plasticosi, una patologia aviare che è provocata appunto dall’elevata ingestione di microplastiche.
Lo studio sulla Plasticosi
Lo studio in questione è stato effettuato in Australia, analizzando le Berte Piedicarnicini, dei volatili che vivono sull’isola di Lord Howe. Successivamente la ricerca condotta da Jennifer Lavers e Alex Bond, ricercatori del Natural History Museum, è stata pubblicata sulla rivista Journal of Hazardous Materials.
Dallo studio è emerso che questi uccelli marini presentavano delle cicatrici all’interno di un organo intestinale chiamato proventricolo. Inoltre, più era alta la presenza di microplastiche all’interno dell’intestino, più grandi e numerose si presentavano le cicatrici. Quest’ultime possono provocare sia il cattivo assorbimento di alcune sostanze nutritive da parte dell’animale, sia la rottura delle ghiandole tubulari dell’organo, rendendo così l’organismo suscettibile a contrarre infezioni. Che la causa fosse la plastica è stata constatata analizzando lo stesso tipo di uccello marino che però aveva ingerito un materiale diverso. Quest’ultimo risultava avere un numero molto ridotto di cicatrici e dalle dimensioni più piccole.
Tuttavia lo studio è ancora in fase sperimentale e coinvolge solo una tipologia di uccelli in un solo luogo del Pianeta. Per tale motivo, secondo gli scienziati, molto probabilmente anche altre specie di animali potrebbero presentare i segni e sintomi della Plasticosi. Quindi saranno necessari nuovi studi per limitare il problema e trovare una cura adatta.