Quando si parla di kombucha si intende una bevanda frizzante che si ottiene fermentando il tè zuccherato. Forse ne avrai sentito parlare in quanto, da alcuni, viene considerata una “bevanda miracolosa”, una di quelle che cura tutto, che ti fa star bene… Insomma, una sorta di panacea per ogni male. Il problema è che, ciclicamente, saltano fuori queste mode che esaltano questo o quel super food, questo o quell’ingrediente magico, ma in realtà non esiste l’“Assoluto Specifico” (cit. David Eddings), cioè il rimedio capace di curare qualsiasi malattia. Ogni ingrediente o elemento ha le sue proprietà benefiche, ma bisogna tenere conto anche dei possibili effetti negativi.
Che cos’è il kombucha?
Il kombucha nasce come una bevanda molto frizzante che si ottiene dalla fermentazione del tè zuccherato. Questa fermentazione è resa possibile grazie alla “coltura di kombucha” o “scoby” (la symbiotic culture of bacteria and yeast, in pratica una coltura simbiotica di batteri e lieviti) che viene aggiunta al tè. Questa coltura, chiamata anche zoogleal mat in gergo tecnico, solitamente è formata da:
- Acetobacter: batteri produttori di acido acetico
- Brettanomyces bruxellensis, Candida stellata, Schizosaccharomyces pombe, Torulaspora delbrueckii e Zygosaccharomyces baili: lieviti
Non si sa chi abbia inventato il kombucha, ma si ipotizza che sia nato dalle parti della Manciuria. Poi, dall’estremo Oriente, questa bevanda si è diffusa prima in Russia e poi nel resto dell’Europa.
Se non si vuole comprare il kombucha che si trova in commercio, in teoria è possibile prepararlo in casa (anche se è un po’ indaginoso procurarsi l’occorrente). Si scioglie dello zucchero nell’acqua bollente (acqua senza cloro). Poi in quest’acqua zuccherata e calda vengono immerse le foglie di tè, foglie che devono poi essere eliminate. Si procede poi col raffreddare il tè zuccherato in modo che sia possibile aggiungervi la coltura scoby.
Si versa il tutto in un bicchiere sterile insieme a del tè kombucha già fermentato prima: serve per abbassare il pH. Si copre il tutto con un tessuto traspirante (va bene anche un tovagliolo di carta) per proteggerlo da polvere e insetti.
Proprietà del kombucha
Molte persone sono convinte che il tè kombucha faccia benissimo alla salute. Aiuta in caso di stipsi (anche se forse sarebbe meglio ricorrere ad altri rimedi più sicuri per digerire meglio), di artrite, accelera il metabolismo, rallenta l’invecchiamento, previene l’insonnia, aiuta in caso di patologie cardiache e aiuterebbe anche in caso di tumori. Sembra anche che questa bevanda produca anche acido gluconico, sostanza che ha azione disintossicante.
Il fatto è, però, che non ci sono studi che testimoni questi presunti effetti benefici.
Bisogna anche considerare il fatto che, se non si fa fermentare nella maniera giusta il tè, si rischiano danni per la salute, visto che parliamo di un prodotto realizzato tramite colture batteriche e fungine. Fra gli effetti collaterali segnalati in merito al consumo di kombucha abbiamo:
- acidosi metabolica
- tossicità a livello del fegato
- insufficienza renale
- infezioni batteriche o fungine