Quasi sconosciuto nel Vecchio Continente, il jackfruit (spesso indicato come jako o giaca) è una specie di ananas che arriva fino a 30 kg, il cui sapore ricorda quello di mela o porchetta rispettivamente se fresco o cotto.
Jackfruit: che cos’è e come può sfamare il mondo
Originario dell’India, alcuni studiosi lo hanno inserito tra gli alimenti potenzialmente in grado di sconfiggere il problema della fame nel mondo.
Le caratteristiche fisiche sono impressionanti: raggiunge addirittura mezzo metro di lunghezza. Non esiste nessun altro prodotto in natura più grande e pesante. Una buccia protettiva piena di punte acuminate riveste i jackfruit, mentre all’interno una polpa gialla fibrosa ricopre numerosi semi edibili.
A pieno titolo il jackfruit è un super-alimento, sicché, a fronte di una ridotta quantità di grasso, ha una notevole quantità di calorie. Inoltre, è ricco di vitamina B1, B6, C, calcio, ferro e potassio.
Grazie alle proprietà riconosciute – indicano gli studiosi – mangiando da 10 a 12 arilli (ovvero la polpa che avvolge i semi) di giaca al dì, non serve nutrirsi di ulteriori alimenti per mezza giornata. Dunque, è buono, salutare e saziante a sufficienza.
Oltretutto, il frutto è molto facile da coltivare e resistente alla siccità, ai parassiti e alle malattie. In definitiva, è la soluzione perfetta per far fronte alla piaga delle carestie determinate da cambiamenti climatici, specie nell’area del terzo mondo.
È diffuso in tutto il sud-est asiatico, nella costa atlantica del Brasile, in quella settentrionale australiana e in ulteriori regioni tropicali. Le aziende dello Sri Lanka e del Vietnam lo impiegano pure per la produzione di farina, di pasta e persino di gelato. Permangono, invece, i pregiudizi nel suo Paese natale.
Difatti, in India ha la reputazione di essere un frutto tipico della povera gente. Della serie “non c’è profeta in patria” vigono tuttora dei preconcetti privi di ogni fondamento.