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Inizia il declino delle pellicce in tutto il mondo: ecco il motivo e cosa sta accadendo

L’industria della moda riduce l’uso di pellicce animali, con un calo globale della produzione del 40% nel 2023 e oltre 1.600 marchi che abbandonano pratiche non etiche per un futuro sostenibile.

Negli ultimi anni, il settore della moda ha subito un cambiamento notevole, con un crescente abbandono dell’uso di pellicce animali. Questo sviluppo rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza etica e una transizione verso pratiche più sostenibili, influenzando l’intero panorama della moda globale.

Un cambiamento radicale nella produzione di pellicce

Recenti statistiche rivelano che la produzione mondiale di pellicce ha registrato un calo rilevante, con una diminuzione del 40% nel 2023 rispetto all’anno precedente, secondo quanto riportato da fonti attendibili. Negli ultimi otto anni, dal 2015, si stima che la produzione sia scesa dell‘85%. Questo è un indicativo chiaro di come la consapevolezza riguardo al benessere degli animali stia guadagnando terreno, contribuendo a salvare milioni di animali come visoni, volpi e procioni da condizioni di vita disumane negli allevamenti.

In Europa, il numero degli allevamenti di animali da pelliccia ha visto una drastica riduzione: nel 2018 erano oltre 4.300, mentre nel 2023 si sono ridotti a poco più di 1.000. Anche la Cina, principale produttore globale di pellicce, ha segnalato un calo della produzione di oltre il 50% rispetto al 2022. Questi dati rappresentano un cambiamento significativo che sta interessando diversi paesi e che avrà ripercussioni importanti per l’industria della moda.

Verso un futuro sostenibile: l’emergere di alternative

In risposta a questa evoluzione, oltre 1.600 marchi di moda hanno scelto di abbandonare l’impiego di pellicce, tra cui nomi noti come GUCCI, ARMANI e MICHAEL KORS. Questo cambiamento non solo dimostra un rinnovato interesse per il benessere animale, ma segna anche una trasformazione nel concetto di lusso. Oggi, l’esclusività è sempre più legata alla sostenibilità e all’innovazione, piuttosto che all’uso di materiali derivati da animali.

La crescente domanda di moda sostenibile ha spinto i produttori a cercare alternative artificiali e innovative che possano replicare l’aspetto e la sensazione delle pellicce naturali, senza compromettere i principi etici. Le aziende stanno investendo in ricerca e sviluppo per creare materiali sostenibili che non solo soddisfino le esigenze estetiche, ma che siano anche ecocompatibili.

Resistenze nel settore: marchi che continuano a utilizzare pellicce

Nonostante i progressi, alcuni marchi, come FENDI, LOUIS VUITTON e WOOLRICH, continuano a mantenere l’uso di pellicce nei loro prodotti. Questa situazione continua a alimentare un commercio globale che provoca la sofferenza di circa 20 milioni di animali ogni anno, una realtà che suscita forti preoccupazioni tra gli attivisti e i consumatori.

procione

Le campagne di sensibilizzazione hanno avuto un impatto significativo nel portare alla luce le pratiche crudeli associate all’industria della pelliccia, spingendo anche verso importanti cambiamenti legislativi. Recentemente, nazioni come la ROMANIA hanno iniziato a implementare leggi per vietare la produzione di pellicce, segnando progressi cruciali in questo dibattito etico e sociale.

Impegno continuo per un’industria cruelty-free

Nonostante i notevoli traguardi raggiunti, la lotta contro l’uso delle pellicce è ancora lontana dalla conclusione. È fondamentale continuare a esercitare pressioni sui marchi e sostenere nuove regolamentazioni che mirano all’eliminazione totale dell’uso della pelliccia. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile garantire un futuro in cui la moda possa essere definita completamente cruelty-free, rispettando così i diritti degli animali e promuovendo un approccio più umano e sostenibile nel settore.