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In questi giorni il cielo si è tinto di giallo, è la polvere del Sahara: ecco però quali sono i rischi per la salute

Non è la prima volta che capita. In questo periodo è tornata in Italia la polvere del Sahara, la causa sarebbe l’anticiclone africano, insieme alle alte temperature. I cieli si sono tinti di giallo e hanno lasciato aloni di polvere rossa sulle automobili. Queste ondate di polvere desertica hanno un impatto negativo sulla qualità dell’aria.

Tutti abbiamo notato che in questi giorni in Italia sono aumentate le temperature, il cielo è stato a lungo coperto, si è colorato di giallo e le macchine sono state coperte da aloni di polvere rossa. C’è una spiegazione a questo fenomeno: si tratta delle polveri provenienti dal deserto del Sahara. A causare questa nuova ondata è stato l’anticiclone africano, insieme alle alte temperature. La previsione arriva dal centro europeo Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) grazie ai dati provenienti dai satelliti di monitoraggio terrestre Copernicus. Le immagini satellitari del programma Copernicus hanno mostrato le traiettorie della polvere sahariana, spinta da venti forti verso l’Italia. La polvere è di colore rossastro perché al suo interno si trovano minerali contenenti ferro, come ematite, magnetite, e maghemite, tipici nei processi di formazione del suolo nel Sahara.

Le ondate di polvere desertica hanno un impatto negativo sulla qualità dell’aria, perché aumentano la quantità di polveri sottili che respiriamo, anche se solo temporaneamente.

Questo fenomeno atmosferico può avere effetti negativi per la salute

deserto rosso sahara

Questo particolare fenomeno atmosferico, oramai non del tutto insolito, può avere temporaneamente effetti negativi per la salute, soprattutto su chi è affetto da patologie del sistema respiratorio. Secondo gli esperti, la polvere trasportata dal vento contiene particelle sollevate dalla superficie del suolo, mescolate con inquinamento atmosferico di origine antropica. Un effetto da monitorare attentamente, perché potrebbe avere effetti a lungo termine sulla qualità dell’aria che respiriamo. In Italia non è la prima volta che si verifica questo fenomeno, la colpa è del riscaldamento globale.