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In estate fate attenzione anche alle zecche: ecco come riconoscerle e cosa fare se si attaccano alla pelle

Sarà bella l’estate, ma per chi ha paura degli insetti e dei ragni è un vero incubo. Fra mosche, mosconi, zanzare c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per non parlare, poi, delle zecche, vero e proprio problema anche per chi non ha paura di insetti e ragni. Questo perché in estate un must è la scampagnata in prati e boschi, zone in cui purtroppo è possibile imbattersi nelle zecche.

Proprio in questa stagione, infatti, aumentano le segnalazioni di casi di morsicature da zecche e di malattie trasmesse da questi artropodi. Perché il problema non è tanto la zecca in sè (anche se pensare di averne una addosso fa venire i brividi), quanto il fatto che le zecche sono vettori di parecchie malattie, fra cui anche l’encefalite da zecche, la malattia di Lyme o borelliosi, la febbre Q, la tularemia…

Come riconoscere le zecche?

Dunque, le zecche non sono insetti, bensì aracnidi. Sempre artropodi sono, ma fanno parte della classe a cui appartengono anche ragni, acari e scorpioni. E lo noti dal fatto che gli adulti hanno otto zampe, non sei come gli insetti.

Esistono diverse specie di zecca, ma tutte tendono ad avere un corpo tondeggiante, ad essere appiattite dorso-ventralmente (tranne quando sono piene di sangue, in questo caso diventano cicciottine) e si nutrono tramite un apparato buccale chiamato rostro.

Solitamente le zecche vivono bene nelle zone dove la temperatura e l’umidità sono alte, dunque ecco che in passato le trovavamo in giro solamente in primavera, estate o inizio autunno. Ma adesso, con i cambiamenti climatici in atto, non è raro trovare zecche anche d’inverno. Lo sa bene chi ha cani e si è ritrovato con il cane infestato di zecche in pieno dicembre.

Le zecche possono vivere un po’ ovunque. Molte preferiscono zone ricche di vegetazione e sterpaglie, ma in realtà possono vivere dappertutto. Il problema di questi artrpodi è che non si limitano ad attaccarsi e nutrirsi solo degli animali, ma si possono attaccare e trasmettere malattie anche alle persone.

zecche

Per evitare di essere morsi dalle zecche, dobbiamo imparare alcuni trucchi degli escursionisti. Fra di essi ricordiamo:

  • indossare abiti chiari che permettono di visualizzare meglio le zecche. Quando si fa una passeggiata in campagna, per i boschi o in montagna, indossare sempre calze, pantaloni lunghe e un cappello
  • evitare di andare nell’erba alta o di trascorrere troppo tempo sull’erba
  • controllare attentamente corpo e vestiti quando si torna a casa
  • se si porta il cane in passeggiata con sé, applicare i corretti antiparassitari esterni efficaci contro le zecche
  • ricordarsi di usare repellenti specifici per le zecche (esiste per esempio anche l’Autan contro le zecche)
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Ma se troviamo una zecca attaccata? Solitamente la zecca non provoca prurito e non dà fastidio nell’immediato. Il problema è quando morde: se era vettore di malattie da zecche, ecco che dopo qualche tempo potremmo sviluppare un’infezione.

Per staccare la zecca, NON addormentarla usando alcol, benzina o qualsiasi altro rimedio che trovi in rete. Questo perché nel momento in cui la zecca morde, rigurgita e inocula eventuali malattie nel corpo dell’ospite. Bisogna estrarla e basta. Per farlo si prende una pinzetta, si afferra alla base il più vicino possibile alla cute e con un movimento rotatorio si estrae la zecca.

Successivamente la parte va disinfettata con acqua ossigenata o tintura di iodio. Non buttare poi via la zecca: dovrai contattare il tuo medico per chiedere se sia necessario analizzare lei o fare esami del sangue per assicurarsi di non aver contrattato eventuali malattie da zecca (se nei giorni o settimane successive al morso di zecca noti febbre, mal di testa, debolezza, aumento di volume dei linfonodi, articolazioni dolenti o un alone rosso intorno al morso, contatta subito il tuo medico se già non lo avevi fatto).