Quando arriva l’inverno si torna a parlare dei metodi di riscaldamento più convenienti per risparmiare sulle bollette, visto il rincaro dei prezzi. Una delle forme di riscaldamento più utilizzate, in parte grazie agli incentivi dello Stato e in parte grazie al carburante utilizzato è la stufa a pellet.
Il pellet è un tipo di combustibile solido fatto di piccoli cilindri o trucioli compressi, generalmente realizzati dalla lavorazione di scarti di legno come segatura e trucioli, carpenterie e lavorazione del legno. Questi scarti vengono essiccati, triturati e compattati per ottenere un materiale denso e omogeneo.
Tra le tipologie di alberi utilizzati per produrre pellet, c’è anche l’abete rosso. Questo albero negli ultimi tempi è tornato alla ribalta negli ultimi tempi in quanto è stato attaccato dal Bostrico, un coleottero che causa gravi danni. Questo insetto depone le uova nel legno, dove le larve si nutrono del materiale per mesi o anche anni prima di emergere come adulti. Durante questo periodo le larve scavano gallerie indebolendo la struttura e causando danni significativi.
Quali conseguenze ha il pellet di bostrico sulla salute
Ma comperare pellet prodotti con legno contaminato da bostrico è pericoloso? La risposta è no. Per arrivare a questa affermazione sono stati condotti vari studi che hanno dimostrato che il pellet di bostrico può presentare solo un colore più scuro rispetto al normale e renderlo meno piacevole alla vista. Per quanto riguarda l’uomo e la salute però, non c’è alcuna conseguenza nell’acquistarlo ed utilizzarlo nella stufa.
Quello che rimane assodato è che la stufa a pellet rimane uno dei metodi migliore per generare calore, risparmiare sulle bollette, dare una mano all’ecologia, visto che riduce le emissioni di CO2 e di altri agenti inquinanti rispetto ai combustibili fossili. Ma sopratutto permette di utilizzare un‘energia rinnovabile e sostenibile, poiché la materia prima utilizzata è proveniente da scarti di lavorazione che altrimenti sarebbero destinati allo smaltimento.