Torna di moda la tecnica di cuocere la pasta a fuoco spento, una scelta adottata da chef stellati e che, secondo la stima di Pastai Italiani di Unione italiana food, permette di risparmiare il 47% tra energia elettrica e emissioni di anidride carbonica. Ma andiamo a conoscere meglio questo metodo tornato in auge, e a scoprirne i vantaggi.
Cuocere la pasta a fuoco spento è un metodo di cottura alternativo che sta diventando sempre più popolare tra gli appassionati di cucina.
Vantaggi della cottura a fuoco spento
Invece di portare ad abollizione l’acqua in una pentola e aggiungere la pasta, questo metodo prevede di mettere la pasta in una pentola con acqua fredda e poi portarla ad ebollizione. Nonostante possa sembrare un controsenso, cuocere la pasta a fuoco spento presenta diversi vantaggi rispetto alla cottura tradizionale.
Innanzitutto permette di ottenere una cottura più omogenea. Quando la pasta viene messa in pentola con acqua già bollente, la parte esterna viene cotta molto più velocemente rispetto alla parte interna. Questo causa una cottura irregolare e una consistenza non ottimale. Il metodo di cottura a fuoco spento invece, permette alla pasta di cuocere in maniera uniforme, perché la temperatura dell’acqua aumenta in modo graduale.
Altro vantaggio di questo metodo di cottura è che permette di ottenere una consistenza più saporita e al dente. Quando si cuoce la pasta in acqua bollente, tende a perdere parte del sapore e della consistenza a causa dell’acqua bollente.
Inoltre, visti i drastici aumenti delle bollette energetiche, questo metodo di cottura permette di risparmiare. Portare ad ebollizione l’acqua nella pentola richiede tempo, e di conseguenza consumo di energia.
Per facilitare l’adozione della pratica è stato creato un dispositivo tecnologico, il Passive Cooker, uno strumento che se posizionato su una pentola in ebollizione, permette di stabilire il tempo di cottura rimanente. Inoltre permette di risparmiare energia e riduce le immissioni di anidride carbonica dell’80%.