Shelfy è un dispositivo, creato dalla Vitesy che online ha già raccolto 400mila euro. Purifica l’aria e abbatte la carica batterica del cassetto per i cibi freschi, li mantiene fino a 12 giorni in più riducendo gli sprechi aumentando la shelf-life dei nostri prodotti.
Paolo Ganis, assieme a Vincenzo Vitiello e Alessio D’Andrea, nel 2016 ha fondato la Vitesy di Pordenone. “Così abbiamo pensato a un dispositivo connesso, Shelfy, che abbattendo la carica batterica allunga la vita di ortaggi, frutta e cibo fresco fino a 12 giorni in più rispetto alla media riducendo gli sprechi e quindi il danno ambientale e facendo risparmiare le persone e aumenta la shelf-life”.
Questo rivoluzionario oggetto ha un’autonomia di un mese prima che diventi necessario cambiare le batterie. E’ fatto di plastica riciclata, controllabile via app e dotato di un filtro lavabile che oltretutto elimina il 90% dei cattivi odori, Shelfy promette molto. Questo progetto ha raccolto 400mila euro in finanziamenti da parte di cinquemila persone che lo hanno prenotato per 109 euro. Questo piccolo apparecchio è un’innovazione perché nel mondo ogni anno sono buttate circa un miliardo e 400 milioni di tonnellate di cibo. Gli Stati Uniti in testa alla classifica arrivano a quasi 40 milioni di tonnellate di cibo sprecato.
È come se ogni persona gettasse più di 650 mele direttamente nella spazzatura. Per dare un’altra metrica, è una quantità tale da equivalere in altezza e in stazza a mille grattacieli da oltre 400 metri come l’Empire State Building. L’Europa nel suo complesso fa anche peggio: 87 milioni di tonnellate di cibo sprecato l’anno da 447 milioni di abitanti. Più del doppio degli Usa che ha 331 milioni di cittadini.
Quanto cibo viene sprecato a livello mondiale
A livello mondiale, in totale 1/3 di quanto è prodotto sul pianeta è perso. Di questo miliardo e 400 milioni di tonnellate, che contribuisce all’11 per cento delle emissioni di gas serra dovute anche alla fase di smaltimento quando diventa rifiuto. Il 43% lo sprechiamo noi in casa, un altro 40% è merito dei ristoranti, il 16% è perso nelle fattorie e nelle aziende agricole.
Scartiamo cibo perfettamente commestibile spesso perché fraintendiamo le etichette di scadenza. La dicitura “da consumare preferibilmente entro” una certa data in genere non vuole affatto dire che in seguito l’alimento non sia più commestibile. Poi ci sono i cibi freschi che conserviamo in frigo, a volte comprati in quantità eccessiva, una parte dei quali finisce invariabilmente nella pattumiera.
Le parole del costruttore
“Con Shelfy non pensavano di raggiungere risultati tanto eclatanti”, conclude Ganis. “I test di laboratorio sono andati oltre le nostre aspettative. Con le zucchine, ad esempio, abbiamo aumentato la loro shelf-life di 12 giorni, per i pomodori circa 10, le fragole cinque, le albicocche sette, l’insalata quattro e via discorrendo. Lo fa abbattendo la carica batterica della metà. Nessun frigorifero di alta gamma ha tecnologie paragonabili per il comparto frutta e cibi freschi”. Bisognerà però attendere alcuni mesi prima di poterlo avere, anche considerando le difficoltà nella produzione di chip che sta rallentando il mercato di tutto ciò che è elettronico. Ma se manterrà le promesse, probabilmente riuscirà a farsi largo visti i benefici che offre.
Ecco un video illustrativo del prodotto: